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APPUNTAMENTO AL «FRANCHI».

L'Hellas va a Firenze per cancellare
il derby e riprendere la corsa

Toni in campo dal primo minuto, Romulo torna a centrocampo Martinho, Jankovic, Iturbe e Gomez si giocano due maglie sulle fasce
Luca Toni FOTO EXPRESS
Luca Toni FOTO EXPRESS
Luca Toni FOTO EXPRESS
Luca Toni FOTO EXPRESS

Guai a distrarsi. Anche perchè, dopo due sconfitte consecutive, è meglio tornare sulla retta via. Lo sa bene mister Mandorlini che non vede l'ora di voltare pagina dopo la sconfitta nel derby. «Anche se la Serie A è proprio questa - spiega - ci sta di perdere due o tre partite. Un campionato difficile, nulla è scontato». Purtroppo, dall'altra parte della barricata, l'Hellas trova una Fiorentina che non vuole tornare alla vittoria dopo la «frenata» di Udine. I viola hanno cinque o sei punti in meno rispetto ai programmi dell'estate, l'infortunio di Mario Gomez si è fatto sentire e solo con una vittoria Pepito Rossi e compagni potranno riagganciare il treno delle prime quattro in classifica. Juve e Roma sono quasi irraggiungibili ma Napoli e Inter hanno solo una manciata di punti di vantaggio, la Zona Champions non è poi così lontana basta ritrovare continuità di risultati.
La partita infrasettimanale in Europa League ha avvicinato i viola al primo posto del girone - dopo aver centrato la qualificazione matematica al prossimo turno due settimane fa - ma la prestazione in terra portoghese di quelle che possono essere definite le «seconde linee» di Montella non ha certo fatto sorridere l'Aeroplanino. Quindi meglio puntare sui «soliti noti», quelli che garantiscono un po' di affidabilità in più e tanta fantasia. Perchè cambiare una macchina già rodata? È quello che pensa anche Andrea Mandorlini, la sconfitta nel derby con il Chievo ha lasciato qualche segno più nella testa che nelle gambe dei giocatori ma il tecnico gialloblù non cerca giustificazioni e ha mandato un segnale chiaro ai giocatori. L'Hellas incontra una squadra forte ma è finito il tempo delle grandi manovre, la rotta è tracciata e non si torna indietro. Sì, è vero, il Verona dovrà affrontare tre partite in pochi e la scelta della formazione titolare sarà caratterizzata dal risparmio di energie psicofisiche in vista del prossimo impegno ma queste riflessioni saranno fatte dopo il posticipo con la Fiorentina, prima della gara di Coppa Italia con la Sampdoria. «Ora penso solo ai viola - taglia corto Mandorlini - il nostro obiettivo principale è il campionato, contro i blucerchiati ci sarà la possibilità di altenare tanti giocatori e dare la possibilità a tutti di mettersi in mostra, anche a quelli che hanno giocato poco». Il messaggio? Non ci saranno grandi rivoluzioni rispetto al derby. «Volete il nome di un titolare? Luca Toni ha motivazioni particolari e partirà all'inizio», sorride Mandorlini. Ma ci sono anche Romulo, Agostini, Donadel... «Li vedo bene - aggiunge - e gli stimoli possono fare miracoli. Vedremo». Toni in campo dal primo minuto, dunque, così come Rafael che prenderà posto tra i pali. Il tecnico ha convocato venticinque giocatori, Alejandro Gonzalez dovrebbe riprendere il suo posto da centrale in coppia con Maietta, a destra andrà Cacciatore, a sinistra Agostini. In cabina di regia ancora Jorginho anche se il giovane brasiliano con passaporto italiano ha mostrato qualche segno di stanchezza nelle ultime gare e potrebbe partire dalla panchina per lasciare il posto a Donati o addirittura a Cirigliano.
Le mezzale saranno Hallfredsson e Romulo che torna a centrocampo, in avanti dovrebbero giocare Iturbe e Martinho accanto a Toni, i due esterni potranno sfruttare la loro velocità per inserirsi negli spazi lasciati liberi dalla formazione viola. Ma proprio sulle corsie esterne nascono i dubbi del mister che in settimana ha provato anche Jankovic e Gomez. L'Hellas non segna da due partite, meglio non perdere altro tempo.

Luca Mantovani

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