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Il Barbiere di Siviglia riesce a battere Aida

LE CLASSIFICHE. Quattro gli esauriti, con il record assoluto per il galà di Domingo

Il nuovo tabellone 2010 è tutto dedicato a Zeffirelli

È Il Barbiere di Siviglia il trionfatore dell'87° festival areniano da poco conclusosi. La funzionale scenografia di Hugo de Ana è riuscita infatti a conquistare il primo posto nel gradimento del pubblico, con una media di circa 10.500 presenze a serata, ed è stata anche la più virtuosa nel combattere il maltempo, portando a compimento tutte le rappresentazioni in cartellone, assieme a Tosca. Meno fortunate sono state invece Carmen e Aida che hanno dovuto registrare tre recite a testa interrotte a causa del maltempo, mentre una sola recita è da addebitarsi a Turandot.
La "storica" Aida è giunta, per la sua prima volta, seconda in graduatoria, con una presenza media di 9.500 spettatori, probabilmente perché «troppo insistentemente bersagliata dalle cattive condizioni meteorologiche», come ha voluto precisare ieri il sovrintendente Francesco Girondini.
Carmen, nella nuova rivisitazione di Zeffirelli, è finita invece al terzo posto con una media di oltre 9 mila spettatori, mentre Turandot si è assestata al quarto con 8.500 presenze e Tosca al quinto con poco di più di 8 mila.
Il gala con Placido Domingo del 24 luglio è stato invece l'unico spettacolo ad avere registrato il tutto esaurito -oltre 14.300 i presenti ed un incasso record di 935 mila euro- unitamente alla Carmen inaugurale del 19 giugno, all'Aida del 4 luglio ed al Barbiere del 11 luglio.
Negli incassi del botteghino, un altissimo gradimento ha riservato il settore "Gold" poltronissime di platea, coperto per il 90% del disponibile, mentre il numero complessivo di spettatori si è assottigliato di 20 mila unità, rispetto al 2008 (465 mila contro gli 485 mila), anche a causa del mancato gala offerto dalla Banca Popolare di Verona.
La Fondazione Arena ha ufficializzato ieri il programma del prossimo anno, l'88° festival interamente dedicato alle produzioni di Franco Zeffirelli. «Nessuna contrarietà da parte del regista fiorentino -ha soggiunto Girondini- sul nuovo allestimento di Turandot (l'opera qualche settimana sembrava in forse proprio a causa di alcuni dissensi di Zeffirelli), che ci sarà consegnato già da ottobre nei primi bozzetti».
Sarà un festival di 48 serate (due in meno rispetto al 2009) dove potrebbero trovare spazio anche un paio di gala, fuori cartellone, se si troveranno gli interpreti adeguati a cantarlo. Il 2010 sarà ancora un anno di transizione e di attesa «per una uscita definitiva dalla crisi». Mentre per il 2011 - 2013 Girondini non ha escluso di mettere mano ad alcuni nuovi spettacoli («lo stiamo valutando») con registi di vaglia.
C'è una grande fiducia nella prossima riforma del settore musicale, già annunciata dal ministro Sandro Bondi, su cui la Fondazione Arena (sia Girondini che il sindaco Tosi ieri non l'hanno sottaciuto) pone molte aspettative per un rilancio dell'attività produttiva. Basterebbe deliberare la sola indetraibilità dell'Iva (10%) sui biglietti d'ingresso ai teatri e/o la defiscalizzazione dei contributi dei soci privati (8% del Fus) per capovolgere nettamente la situazione economica a favore del settore delle fondazioni lirico - sinfoniche.
Quanto alla conferma o meno dell'incarico al direttore artistico Gianni Tangucci -è in scadenza il prossimo 31 dicembre- Girondini non ha voluto fare dichiarazioni specifiche. E' rimasto sulle generali dicendo che «un anno fa con Tangucci ci siamo fidanzati, ma ora è ancora molto impegnato con altre istituzioni, come il Teatro San Carlo di Napoli e il Festival Pergolesi - Spontini di Jesi». La nomina del direttore artistico è molto delicata e pone un serio problema tempistico nella compilazione dei cast artistici. Doverli rinviare a dopo il 31 dicembre, per assegnarli ad una diversa guida artistica, potrebbe complicarne la qualità.

Gianni Villani

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