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Crisi, stagione lirica in calo
«Sì, ma abbiamo tenuto»

TEMPO DI BILANCI. Presentati i dati sul Festival areniano 2009 conclusosi il 30 agosto con l'Aida di Verdi. Gli spettatori sono stati 465mila

Seimila spettatori in meno (-1,3%); l'incasso sfiora i 25 milioni con una perdita del 5,6%
Seimila spettatori in meno per la stagione lirica appena conclusa e anche  gli incassi hanno fatto registrare una perdita che si avvicina al 6 per cento
Seimila spettatori in meno per la stagione lirica appena conclusa e anche gli incassi hanno fatto registrare una perdita che si avvicina al 6 per cento
Seimila spettatori in meno per la stagione lirica appena conclusa e anche  gli incassi hanno fatto registrare una perdita che si avvicina al 6 per cento
Seimila spettatori in meno per la stagione lirica appena conclusa e anche gli incassi hanno fatto registrare una perdita che si avvicina al 6 per cento

Verona. Con l'ultima rappresentazione di Aida si è conclusa, domenica scorsa, l'87° Festival lirico all'Arena. Il bilancio, rispetto alla precedente stagione, registra una flessione di spettatori e di incassi, ma il sovrintendente Francesco Girondini e il sindaco Flavio Tosi, presidente della Fondazione Arena, parlano di «sostanziale tenuta» rispetto alle previsioni e di «apprezzamento del pubblico per la qualità degli spettacoli». E Tosi pone l'accento anche sui «conti a posto grazie a una gestione attenta». Alle recite hanno assistito 465.714 spettatori paganti, con un calo di 6.030 biglietti, l'1,28 per cento. L'incasso ha sfiorato i 25 milioni di euro, con una flessione del 5,60 per cento, equivalente a 1.408.450 euro in meno.
DOMINGO DA RECORD. Secondo Girondini, tuttavia, «tali risultati evidenziano una sostanziale tenuta, nonostante la pesante crisi economica». Con una media di circa 10.500 spettatori a serata, sul gradino più alto del podio sale il Barbiere di Siviglia firmato Hugo de Hana. Ma l'evento più significativo, si sottolinea nella sede della Fondazione, è stato il Gala del 24 luglio con Placido Domingo, dedicato ai 40 anni di carriera del tenore spagnolo che fece il suo debutto proprio in Arena. La serata ha registrato il tutto esaurito, con oltre 14.300 spettatori e l'incasso record di 964.934 euro. Ha superato l'importo di quattro milioni di euro, con un aumento del sei per cento, inoltre, la vendita di biglietti attraverso il sito della Fondazione. In tutto, a causa del maltempo, sono state sette le recite non portate a termine: tre di Carmen, tre di Aida e una di Turandot. Tosi, a tale riguardo, fa sapere che «sono allo studio ipotesi assicurative a beneficio degli amanti del bel canto che prevedano un rimborso o la possibilità di un biglietto sostitutivo in caso di pioggia». E Girondini aggiunge che non è stata accantonata l'idea di coprire il teatro: «Sarebbe la soluzione ideale e ci sarebbero anche le tecnologie adatte. Ma la decisione spetta al Comune, proprietario dell'Arena».
LE SERATE EXTRA-LIRICA. «Il calo degli incassi», fa sapere il sovrintendente, «si spiega anche con il fatto che molti hanno comperato biglietti meno costosi, e d'altra parte nei momenti di crisi si tagliano prima le spese voluttuarie, tuttavia possiamo dirci soddisfatti, dal momento che in analoghi festival europei che mettono in scena una cinquantina di spettacoli la flessione è stata a doppia cifra». L'altra faccia della medaglia, per quanto riguarda l'Arena, è rappresentata dal fatto che il settore delle "poltronissime gold" - ognuna costa poco meno di 200 euro - sono state occupate al 90 per cento.
Per quanto riguarda le serate extra-lirica, con i due concerti tenuti da Riccardo Cocciante e dal duo Herbie Hancock e Lang Lang, il bilancio è di 18mila spettatori, con un incasso di oltre 600mila euro. «Tale risultato», commenta Girondini, «conferma la bontà della scelta di aver dato vita a Verona extra».
LE «NOZZE» CON TANGUCCI. «Era stato il maestro Tangucci a chiederci un contratto fino al 31 dicembre. A fine settembre ci incontreremo e vedremo se questo fidanzamento si trasformerà in matrimonio». Girondini replica così alle voci di dissapori con il direttore artistico Gianni Tangucci che potrebbero sfociare, a fine contratto, in un "divorzio" con la Fondazione Arena. Il nome di Tangucci era stato scelto di comune accordo con la Regione, che nelle scorse settimane ha sbloccato un contributo straordinario all'Arena di 900mila euro che si aggiungono ai 950mila stabiliti per legge. «Se speravamo in qualcosa di più? Forse il bilancio della Regione non l'ha consentito, ma non perdiamo la speranza».
CORPO DI BALLO. I timori che la ventilata riforma delle Fondazione, che contemplerebbe un anticipo dell'età pensionabile a 43 anni per le donne e a 45 per gli uomini, porti a uno smantellamento di fatto del corpo di ballo areniano hanno caratterizzato la stagione appena conclusa. «Il corpo di ballo, fondato nel 1982», afferma Girondini, «è ridotto a 23 artisti sui 30 ritenuti necessari e 16 ballerini superano i 40 anni, ma la decisione di non integrarne il numero era stata presa in passato. Il fatto che la programmazione per Filarmonico, Teatro Romano e Arena contempli il loro apporto dovrebbe tranquillizzarli». Per Tosi la riforma delle Fondazioni «dovrà incidere sulla contrattualistica, spesso di stampo borbonico e dovrà incentivare l'ingresso di soci privati».
NUOVE TECNOLOGIE. Si conferma anche per il Festival 2010 l'utilizzo di schermi e proiezioni già sperimentate. «Faremo un mix ragionevole fra nuove tecnologie e scenografie tradizionali», afferma il sovrintendente che smentisce un possibile utilizzo di microfoni. Ma non esclude «impianti fonici a sostegno del suono».

Enrico Santi

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