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Il dibattito

Arriva il latte senza mucche, l'allarme di Coldiretti: «Un pericolo per le nostre aziende»

Viene creato in laboratorio, usando il gene della proteina del latte e inserendolo in bioreattori per la crescita accelerata. Per ora in Italia non viene venduto

Dopo la carne e il pesce in provetta, arriva anche il latte sintetico. Ad annunciare la novità, in occasione della Giornata mondiale del latte promossa il primo giugno dalla Fao, l’organizzazione dell’Onu per l’alimentazione, è stata Coldiretti. L’associazione ha reso noto che il ministero della Sanità di Israele ha concesso alla società Remilk, che sta già producendo su scala industriale in diverse aree del mondo, di vendere al pubblico i suoi prodotti lattiero-caseari, che vengono creati in laboratorio, usando il gene della proteina del latte e inserendolo in bioreattori per la crescita accelerata.

 

L'allarme di Coldiretti

«Si tratta di un pericolo per la sopravvivenza delle nostre aziende, che in Italia, va ricordato, producono un valore di 55 miliardi di euro», rimarca Roberto Serpelloni, che produce latte a Villafranca e fa parte del direttivo provinciale della federazione. 

«Non possiamo non tener conto del fatto che quasi tre italiani su quattro non mangerebbero mai cibi sintetici e ritengono che il latte vaccino sia un alimento sano e utile per la crescita», continua Serpelloni. Confagricoltura Verona, sempre in occasione della Giornata mondiale del latte, ha spiegato che, nonostante si stia vivendo un buon momento dopo anni che sono stati resi difficili da pandemia e guerra, è necessario attuare dei cambiamenti.

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«Servono meno stalle, ma più strutturate, e maggiori investimenti in innovazione e benessere animale, per raggiungere standard qualitativi molto alti, che premino il prodotto locale», dice l’associazione, ricordando che l’80% della produzione di latte vaccino in Italia è concentrata in quattro regioni: Lombardia per il 46%, Emilia Romagna il 16%, Veneto il 9%, e Piemonte per il 9%. Non solo: in Veneto gli allevamenti di vacche da latte sono 2.900, con oltre 260mila capi che producono 10 milioni di quintali di latte annui, per un valore che supera i 500 milioni di euro. La provincia veneta che produce più latte è Vicenza (389.728 tonnellate), seguita da Verona (310.990) e Padova (229.396). 

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«Sul fronte dei costi la situazione è migliorata rispetto agli anni scorsi e negli ultimi mesi le quotazioni si sono mantenute oltre i 50 centesimi al litro, con una crescita verso i 60 negli ultimi tempi», sottolinea Tiziano Ronca, allevatore di Povegliano e componente della sezione lattiero-casearia di Confagricoltura Verona. «Si tratta», spiega, «di una buona remunerazione, anche se il giusto compenso per coprire le spese sarebbe di 70-75 centesimi, visti i costi ancora elevati di soia e mais».

 

Luca Fiorin

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