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Il caro casa

Affitti, a Verona saliti del 30% in 5 anni: «Anche 1.200 euro per un bilocale»

di Valeria Zanetti
E intanto cala anche il numero delle compravendite
Un'agenzia immobiliare
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Mai così salato e sguarnito. Il mercato immobiliare degli affitti a Verona mostra dinamiche nuove ed è inoltre segnato da una domanda che negli ultimi due anni si è rivelata particolarmente intensa, facendo schizzare in alto i prezzi delle locazioni nei quartieri e in centro. 
A causa degli elevati tassi di interesse praticati sui mutui bancari, molti potenziali compratori di prima casa hanno dirottato la loro attenzione sugli affitti, perché impossibilitati a far fronte alle rate dei finanziamenti o semplicemente in attesa di una normalizzazione dei tassi. 


Cambio di tendenza

«Sta affiorando anche un cambio di mentalità da parte dei clienti delle nostre agenzie, perché per la prima volta anche chi può accollarsi la rata si ferma a valutare e opta sempre più spesso per la locazione», osserva Francesco Gentili, alla guida di Fimaa Verona, la Federazione italiana mediatori agenti d'affari. «In tanti anni di professione non ho mai osservato una preferenza così sbilanciata verso l’affitto», aggiunge, «ma l’offerta di immobili è scarsa». Da aggiungere che le soluzioni immesse sul mercato della locazione spesso sono contese anche da chi si occupa professionalmente di affitti brevi a fine turistico. Quindi per la famiglia tipo resta ben poco. Le quotazioni non possono che alzarsi, in centro come nei quartieri. 

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La corsa dei prezzi

«Per un bilocale ammobiliato con posto auto si arriva a 800 euro al mese; in centro, se la soluzione proposta è ben finita e in buona posizione spunta anche a 1.200 euro. Approssimativamente gli affitti negli ultimi due-tre anni sono saliti almeno del 15%», valuta. L’Ufficio studi di Gruppo Tecnocasa calcola che solo dal primo al secondo semestre dell’anno scorso i canoni siano aumentati del +1,5% per i monolocali, del 2% per i bilocali e del 2,5% per i trilocali. «L’offerta è poca e i prezzi si alzano, anche perché i proprietari in città hanno davanti più opzioni, compresa la possibilità di scegliere se affittare ad uso turistico o a studenti. 

Negli ultimi 4-5 anni i canoni sono mediamente saliti del 20-30%», conferma il team manager veronese del gruppo immobiliare, Alberto Caldera.

La tendenza, va detto, non è solo locale. La preferenza accordata alle locazioni sta caratterizzando il mercato immobiliare anche nelle altre grandi città italiane. Mentre per il segmento delle compravendite emergono importanti differenze.

«Dopo un biennio 2021-2022 quasi da record per volumi compravenduti sia in Italia che a Verona», sottolinea Caldera, «il numero di unità sul mercato si è molto ridotto. Questo spiega perché, nonostante i rogiti siano stati in calo (3.590 in città, -8,8%; 8.949 in provincia, -11,3%) i prezzi, almeno in provincia non siano mai scesi». Anzi, secondo l’ufficio studi di Gruppo Tecnocasa, nel secondo semestre 2023 le cifre richieste per comprare casa sono salite dello 0,5%. Ciò è dovuto anche al fatto che Verona, come tante città turistiche, ha un mercato parallelo e vivace di acquirenti che comprano soluzioni da mettere a reddito. Nel resto d’Italia non è sempre così: centri più vivaci sul fronte degli scambi immobiliari come Milano, Roma e Bologna hanno mantenuto o al più visto leggermente scendere le quotazioni.

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