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PATRIMONIO DELLA CITTÀ

Alla ricerca di sponsor per il recupero dell’albergo romano del II secolo sotto il pavimento dell’ex cinema Astra

La creazione del percorso archeologico tra i resti dell’«hotel» romano del II secolo costerebbe circa 770 mila euro. Contatti anche con Ferrovie
L’ingresso dell’ex cinema Astra in via Oberdan
L’ingresso dell’ex cinema Astra in via Oberdan
Il rendering del percorso archeologico nell’albergo romano sotto l’ex cinema Astra
Il rendering del percorso archeologico nell’albergo romano sotto l’ex cinema Astra

Aveva le stanze affrescate e il riscaldamento ad aria nelle pareti e sotto il pavimento. L’albergo d’epoca romana risalente al II secolo, affiorato nell’ex cinema Astra, è per restare in tema, uno spettacolo e cerca sponsor per creare un percorso archeologico che diventerebbe tappa fondamentale per i tour turistici. È pronto infatti il progetto di recupero dell’area archeologica ritrovata sotto l’ex cinema di via Oberdan. I tecnici della proprietà hanno predisposto insieme con la Soprintendenza ai beni archeologici una soluzione per allestire l’area con percorsi protetti, nel piano seminterrato del nuovo complesso destinato a utilizzi commerciali, senza frazionamenti.


Il punto è stato fatto ieri mattina in un sopralluogo riservato con il soprintendente Vincenzo Tiné, l’assessore Bassi, i progettisti Paolo Richelli e Franco De Grandis, la dottoressa Brunella Bruno responsabile della soprintendenza per l’area archeologica della città.


L’area archeologica sarà pubblica, al piano inferiore rispetto al piano di ingresso, con accessi sia dalla hall interna del nuovo complesso, con scale e ascensore, sia dall’esterno con un accesso dedicato e indipendente.
Durante il sopralluogo è stato presentato il rendering delle diverse soluzioni che prevedono pochi e sottili pilastri di sostegno del solaio, sia le previsioni di costo, per coprire i quali è partita la caccia a possibili sponsor.


Per lavori di scavo e restauro sono previsti 280mila euro, per studi e comunicazione 110mila euro, per realizzare il percorso espositivo con luci, passerelle, opere edili, 330mila euro. In sostanza, una spesa totale attorno ai 770 mila euro. Nel caso in cui venisse applicato l’Art Bonus che prevede uno sconto fiscale del 65% della spesa sostenuta, il finanziatore avrebbe un esborso molto ridotto, attorno ai 250mila euro.

Il soprintendente Vincenzo Tinè
Il soprintendente Vincenzo Tinè


«Ora abbiamo un dossier da presentare ad eventuali sponsor e ministero», spiega il soprintendente Tiné «e questo progetto è in cima a tutte le priorità presentate a Roma per completare la valorizzazione del sito che sarà a destinazione commerciale e culturale. Un recupero -prosegue - che dovrà consentire da parte di chi entrerà la lettura della storica funzione del vecchio cinema».


È naturale che per un’operazione di questo tipo si guardi a grandi nomi internazionali oltre che locali, in grado avere spalle sufficientemente robuste per sostenere un impegno simile. Contatti sono stati aperti per esempio con i general contractor delle Ferrovie che realizzeranno la Tav in città e che potrebbero essere interessati a sponsorizzare l’intervento sull’area archeologica come una delle compensazioni dell’opera ferroviaria. Ma anche colossi come Amazon o Apple o Ikea potrebbero essere interessati ad aprire nell’ex cinema Astra un loro store o un punto vetrina dove far confluire tecnologia (computer e telefoni), cultura (libri, film, musica) e prodotti commerciali.

Il rendering del percorso archeologico nell’albergo romano sotto l’ex cinema Astra
Il rendering del percorso archeologico nell’albergo romano sotto l’ex cinema Astra

Del resto, il ritrovamento di questo «hotel» di epoca romana è di enorme importanza, a livello nazionale. Si tratta di 400 metri quadrati riportati alla luce con più di 20 vani. Probabilmente si affacciava sulla vicina via Postumia, decumano massimo della città e oggi corso Cavour. Si trovava vicino a Porta Borsari e aveva stanze riscaldate grazie a intercapedini nelle quali passava aria calda. In almeno tre vani infatti è stato trovato un impianto di riscaldamento, sia sotto i pavimenti che con tubuli parietali per l’aria calda. Le pareti sono spesso affrescate, i pavimenti a mosaico. E alcuni vani hanno conservato il crollo degli intonaci dei soffitti con impronte di incannucciata e resti carbonizzati di elementi lignei il che fa pensare a un incendio devastante.

Maurizio Battista

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