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Il ritrovamento in via delle Logge

A Montorio un mosaico da... re. Oggi visibile per l'ultima volta

Aperto al pubblico dalle 17.30 alle 19.30. Si tratta di un’apertura straordinaria e unica poi sarà ricoperto e si potrà ammirare solo in foto
Stop allo scavo. Il sopralluogo dopo gli ritrovamento del mosaico (foto Marchiori)
Stop allo scavo. Il sopralluogo dopo gli ritrovamento del mosaico (foto Marchiori)
Stop allo scavo. Il sopralluogo dopo gli ritrovamento del mosaico (foto Marchiori)
Stop allo scavo. Il sopralluogo dopo gli ritrovamento del mosaico (foto Marchiori)

Il mosaico di via delle Logge si svela al pubblico oggi pomeriggio, dopo il lavoro di recupero e restauro degli ultimi mesi. Si tratta di un'apertura straordinaria e unica, in programma dalle 17.30 alle 19.30, per consentire ad appassionati e amanti del passato che riaffiora, di poter ammirare i lembi di pavimenti appartenenti allo straordinario complesso residenziale fortificato tardo-antico, noto da tempo a Montorio.

Poi lo scavo sarà richiuso e i resti della villa antica potranno essere ammirati solo tramite foto, nelle porzioni già trasferite in passato al Teatro Romano e in un progetto grafico allo studio tra la Soprintendenza e Agsm. Tracce della casa di campagna di qualche potente e illustre personaggio, se non addirittura re Teodorico, hanno iniziato a farsi scorgere fin dall'Ottocento.

Grazie alla collaborazione con Agsm che, artefice del ritrovamento durante un intervento sulla sulle tubature del gas, ha reso possibile l’ampliamento dello scavo e il completamento del restauro dei mosaici venuti alla luce, oggi il cantiere sarà eccezionalmente aperto al pubblico per ammirare le decorazioni a mosaico rinvenute, e conoscere le fasi salienti dello scavo archeologico. Le strutture messe in luce suggeriscono la presenza di un palazzetto fortificato esteso su circa 15 mila metri quadri, dotato di sale di rappresentanza e aule termali. 

 

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Tra questi vi era anche un grande ambiente poliabsidato con una singolare pavimentazione costituita da almeno 24 pannelli, oggi in gran parte perduti, decorati con motivi geometrici che alternano cesti e calici. Dalla Soprintendenza fanno sapere che non si può ancora dettagliare l’assetto planimetrico complessivo, né fissare con sicurezza la cronologia delle diverse fasi costruttive, già databili nei primi secoli dell’età imperiale. I motivi dei lacerti musivi rinvenuti sono caratteristici della fine del IV - VI secolo e riferibili alla tradizione norditalica, con confronti in ambito altoadriatico e ravennate. 

Il complesso è verosimilmente da attribuire a una committenza di età teodoriciana e non è escluso che sia da riconoscervi una delle proprietà del re o di un personaggio del suo entourage. Particolarmente interessante è il vano decorato da un mosaico policromo a motivi figurati nei quali si riconoscono una conchiglia bivalve, un calice e una composizione a foglie lanceolate. Tutte queste pavimentazioni, ormai in parte asportate, appaiono obliterate da un livello di natura idromorfa, verosimilmente da collegare a un’alluvione del vicino Fibbio, che sancì il definitivo abbandono della struttura.

Tra la Soprintendenza e Agsm è in via di elaborazione un progetto di studio di valorizzazione delle evidenze archeologiche finalizzato alla restituzione grafica e alla divulgazione dell’importante complesso tardoantico. Lasciare lo scavo aperto e visibile, come a Porta Leoni, non sembra infatti purtroppo possibile, vista la presenza di abitazioni tutto intorno nel tratto quasi all'angolo con via Casaletto.

Un particolare del mosaico di Via delle Logge, si potrà vedere oggi dalle 17.30 alle 19.30
Un particolare del mosaico di Via delle Logge, si potrà vedere oggi dalle 17.30 alle 19.30

Chiara Bazzanella

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