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Il racconto

Da Pescantina ad Arcore: «A casa di Silvio lo convincemmo a usare quell'inno»

Da sinistra: Reggiani, Berlusconi e Fornaser
Da sinistra: Reggiani, Berlusconi e Fornaser
Da sinistra: Reggiani, Berlusconi e Fornaser
Da sinistra: Reggiani, Berlusconi e Fornaser

Era il 2008, e da Pescantina è iniziato un nuovo percorso politico: quello legato a Silvio Berlusconi, scomparso ieri, lunedì 12 giugno, a 86 anni. Infatti «Meno male che Silvio c’è», l’inno scritto dal veronese Andrea Vantini e che ha dato il via e accompagnato la campagna elettorale di Berlusconi, è nato proprio sulle rive dell'Adige.

Un inno cantato poi da tutte le associazioni «Meno male che Silvio c’è» nate in ogni parte d’Italia.

 

A casa di Silvio

L’idea, è partita dall’allora sindaco Alessandro Reggiani, che ha portato il gruppo di Forza Italia di Pescantina ad Arcore su invito dello stesso presidente Berlusconi. «Una visita», spiegano Manuel Fornaser coordinatore del Gruppo Forza Italia di Pescantina e l’ex sindaco Alessandro Reggiani, «che non può essere dimenticata. Partimmo, accompagnati dall’onorevole Aldo Brancher, un lunedì nel tardo pomeriggio in direzione Milano, con grande emozione, non sapendo bene come sarebbero andate le cose. Immaginate: si stava andando da Silvio Berlusconi a casa sua! Quando arrivammo al cancello di Villa San Martino», raccontano Fornaser e Reggiani, «poco prima delle 20, il personale di servizio ci fece entrare nella sala principale. Incredibile: eravamo veramente a casa di Berlusconi. Dopo una brevissima attesa eccolo arrivare: era lui, veramente non ci sembrava vero. Ci presentammo uno ad uno e grazie alla cordialità e semplicità di atteggiamento del Presidente ci sentimmo subito a nostro agio. Si sedette al pianoforte, che si trovava al centro della sala, e iniziò a intonare le note della canzone diventata poi celebre ovunque. Dopo un confronto su alcune frasi e ritornelli disse: “Bene ragazzi mi avete fatto un regalo bellissimo sarà l'inno d'inizio di ogni convention del partito e della nostra campagna elettorale”».

Meno male che Silvio c'è: l'intervista ad Andrea Vantini

«Poi», continuano ancora emozionati e commossi Fornaser e Reggiani, «organizzò un aperitivo che fece servire sulla coda del pianoforte. Visto che nessuno si faceva avanti, fu lui a passarci il bicchiere invitandoci ad assaggiare quanto preparato. Poi si offrì di farci visitare la casa. Ci fece vedere il giardino esterno nel retro della villa e poi passando dalla cucina con le persone che stavano preparando la cena ci portò in sala da pranzo. Qui ci raccontò di come, proprio in quella sala, fossero nate le decisioni più importanti della sua vita e di come, sempre in quel luogo, fosse nato anche il Milan. Poi ci accompagnò nel suo studio e ad ognuno di noi offrì un piccolo omaggio. Tutti noi ricordiamo gli aneddoti, la simpatia, i pensieri e le idee di quella incredibile serata. Ecco, da qui nacque il Comitato Nazionale “Meno male che Silvio c’è”, che seguì tutta la campagna elettorale in Italia e che portò alla vittoria il PDL e Silvio Berlusconi: un uomo unico, semplice e geniale che vivrà sempre nel ricordo di tutti noi»

Emanuele Zanini

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