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Scoperto dai carabinieri

Barista simula
rapina e si gioca
i soldi alle slot

Aveva dichiarato di aver subito una rapina poco prima della chiusura del bar paninoteca in cui lavorava, ma la sua si è rivelata essere solo una messinscena per nascondere che era stato lui a sottrarre oltre 500 euro per giocarselo alle slot machine. È durata poco la versione dei fatti fornita dall’uomo, un 35enne, ai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Peschiera del Garda, allertati intorno alle 2.30 dello scorso fine settimana per quella che poi si è rivelata essere stata una finta rapina.

 

«Tre uomini dall’accento straniero si sono presentati all’orario di chiusura nel bar, rapinando l’intero incasso», ha raccontato il barista ai carabinieri. Ne era seguito un massiccio dispiegamento di forze e mezzi per tentare di bloccare le vie di fuga ai presunti ladri. Le ricerche si erano protratte per tutta la notte, ma dei malviventi nemmeno l’ombra. Nei giorni seguenti le indagini sono proseguite con l’esame dei filmati delle telecamere poste sulle vie principali del paese, senza che emergesse alcun movimento sospetto.

 

Ben presto la ricostruzione della rapina fornita dal barista si è rivelata debole: troppi particolari forniti non coincidevano finché, pressato dalle domande dei carabinieri, l’uomo si è bloccato davanti alle sue stesse contraddizioni. Non è stata dunque una banda di rapinatori stranieri a portare via l’incasso ma, giocando con le parole, il «bandito da un braccio solo», ovvero le slot machine chiamate in inglese anche «one-armed bandit» perché «mangiasoldi» e perché un tempo avevano una leva laterale. Il barista è stato denunciato per simulazione di reato e procurato allarme. K.F.

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