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Riflettori puntati
sul gioco d’azzardo
con film e dibattito

È una delle piaghe più pericolose e subdole della nostra società, capace di insinuarsi ovunque e di rovinare intere famiglie. Per questo, il gioco d’azzardo, che tra slot machine, lotterie istantanee e tanto altro miete ogni giorno sempre più vittime con la complicità anche della crisi economica, deve essere combattuto su più fronti. Lo sa bene il Comune di Legnago schierato contro le sale slot, al pari di altri, tanto da emettere appena sei mesi fa un’ordinanza per limitarne gli orari di apertura. Ma lo sanno bene anche psicologi ed educatori, sempre più convinti della necessità di adottare misure efficaci, informando per esempio la gente sui rischi legati al gioco d’azzardo e a tutto ciò che ad esso si lega.

Per questo, stasera alle 20.30, al cinema Salus di via Marsala, il Centro giovanile Salus e il Comune, con il patrocinio dell’Ulss 21, ospiteranno, come già avvenuto in altre 50 località italiane, la proiezione di «Vivere alla Grande»: documentario sull’invasione del gioco d’azzardo in Italia, realizzato dal giovane regista Fabio Leli, presente in sala. La pellicola analizza le dinamiche perverse del gioco d’azzardo, il disfacimento progressivo della società italiana che investe sia i giovani che gli anziani, le responsabilità della classe politica, il potenziale criminogeno collegato al settore, le lobby affaristiche.

«Ormai», spiega l’assessore Claudio Marconi, che è anche psicologo e psicoterapeuta all’Ulss 21, oltre che responsabile del progetto Gap per il gioco d’azzardo patologico avviato al Ser.D, «tutte le forze politiche, trasversalmente, concordano nell’affermare l’urgenza di interventi mirati contro questa piaga sociale. Attualmente, stiamo seguendo una settantina di casi di ludopatia, che riguardano soprattutto uomini dai 20 ai 70 anni, residenti in tutta la Bassa. Occorre, perciò, diminuire le occasioni di gioco e informare i cittadini sui rischi connessi all’azzardo».

Elisabetta Papa

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