<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

L’orso sul Baldo?
«Il ripopolamento
è stato un errore»

L’orso M11 che si avvistava con molta facilità sul Monte Baldo qualche estate fa
L’orso M11 che si avvistava con molta facilità sul Monte Baldo qualche estate fa
L’orso M11 che si avvistava con molta facilità sul Monte Baldo qualche estate fa
L’orso M11 che si avvistava con molta facilità sul Monte Baldo qualche estate fa

Un orso sul Baldo c’è. Ma finora non ha creato problemi alle persone, a differenza di quanto avvenuto sabato sera in Trentino dove ha ferito un 68enne su un sentiero.

«Da noi un orso ha dato segni della sua presenza un paio di mesi fa: ha fatto danni a Ferrara di Monte Baldo, a un apiario a Malga Gambon», dice il commissario di polizia provinciale Anselmo Furlani, che era intervenuto con l’agente Maurizio Ferrari. «Abbiamo fatto i rilievi, trovato impronte e verificato il danno: aveva rovesciato e rotto parecchi apiari, mangiato miele e api. Sul filo spinato avevamo trovato dei peli che abbiamo spedito per le analisi genetiche all’Ispra di Bologna». Da allora la sua presenza non si è più percepita, anche se qualcuno ha riferito di averlo avvistato nella zona di malga Cerbiolo, Brentino Belluno, ma senza che sia stato possibile verificarlo.

Furlani commenta anche l’incidente di sabato in Trentino, avvenuto verso le 19 a Lamar, per fortuna senza conseguenze gravi. L’uomo, che camminava con il suo cane, ha riportato ferite alla gamba e all’ascella. «Non conosco la dinamica esatta, ma in generale se si avvista un orso, bisogna tornare indietro con calma evitando di fotografarlo. Sicuramente andrà per la sua strada perché è un animale schivo».

Anche il comandante Anna Maggio rassicura ribadendo che l’orso assai di rado attacca l’uomo, lo potrebbe fare se femmina con i cuccioli.

La Provincia Autonoma di Trento intanto informa che l’attacco va ricondotto a un esemplare che fa parte del progetto di ripopolamento Life Ursus, nella zona occidentale delle Alpi trentine. «Il progetto è terminato, gli orsi si stanno riproducendo naturalmente. La rilevazione del 2015 la popolazione stimata risulta dai 48 ai 54 esemplari. Questo attacco è avvenuto nella zona della Valle dei laghi, abbastanza lontano dal Baldo Veronese».

L’uomo colpito stava facendo una passeggiata col cane lungo un sentiero quando ha sentito un rumore alle spalle. Voltatosi si è trovato l’orso di fronte. L’animale lo avrebbe morso prima alla gamba e poi alla spalla avendo l’uomo alzato il braccio per difendere il viso. Il cane, di taglia media, sarebbe intervenuto distraendo l’orso. «L’uomo si è così lasciato cadere in un dirupo sotto il sentiero, dove il plantigrado non lo ha seguito. Quindi ha chiamato i soccorsi, prestati dai vigili del fuoco, ed è stato trasportato in elicottero all’Ospedale Santa Chiara di Trento. Dopo una notte tranquilla è stato trasferito in Ortopedia dove è stato operato al braccio».

Ieri mattina, immediato vertice alla Provincia di Trento con la presenza dei responsabile del Dipartimento territorio agricoltura ambiente e foreste Romano Masè, del Servizio foreste fauna Maurizio Zanin, del Settore grandi carnivori del Servizio Claudio Groff. «Abbiamo fatto il punto sull’intensificazione delle misure di presidio territoriale. Abbiamo attivato una squadra speciale di emergenza composta di quattro agenti e due cani. Altri due agenti, alle dipendenze del Comando di Vezzano, sono stati posizionati nei quattro punti di accesso principali alla zona col compito di informare le persone di passaggio».

Intensificato anche il monitoraggio con le fotocamere.

In Trentino, inoltre, viene distribuito materiale informativo con le mappe sulle zone dove è frequente la presenza dell’orso, sull’atteggiamento più prudente da tenere in caso di incontro accidentale. «L’area presenta un’alta densità di orsi, comprese femmine con cuccioli», informano da Trento.

Per oggi è in arrivo un’ordinanza urgente, firmata dal presidente Ugo Rossi, che consentirà la rimozione dell’esemplare. Si tratta del terzo caso di aggressione verificatosi in Trentino. «Il penultimo fu nell’estate 2015 con uguali circostanze: un escursionista fu attaccato nel bosco mentre camminava col cane in una zona non distante da questa. Si ipotizzò che la presenza del cane avesse potuto attirare l’orso».

Intanto la notizia non lascia indifferenti sul Baldo, dove l’orso si è più volte visto negli ultimi anni. Maurizio Castellani, presidente dell’ Unione montana del Baldo Garda, sindaco di San Zeno di Montagna, esordisce: «Da quando sono sindaco, nel 2014, non ho avuto segnalazioni dell’orso in Prada. Tuttavia raccomando a tutti i turisti di fare attenzione. Non bisogna però essere spaventati o allarmati. Se non è molestato, l’orso bruno non attacca. In ogni caso la reazione degli animali è sempre imprevedibile».

Massimo Zanga, vicesindaco e assessore a istruzione, sport, protezione civile, commercio e turismo a Brentino Belluno, dice: «Qualcuno mi ha segnalato che in Pian di Festa sono stati trovati tratti di reti e rami rotti che solo un animale di grossa taglia potrebbe aver provocato. Sono stati attribuiti ad un orso ma non c’è stato alcun avvistamento. Attacchi come quello in Trentino sono preoccupanti. Data la stazza, questo animale, anche se non aggressivo, può causare seri problemi all’uomo. Basta una semplice zampata. Raccomandiamo dunque la massima cautela e attenzione e preghiamo di comunicare eventuali avvistamenti all’amministrazione o alla polizia provinciale».

Nicola Marchesini, sindaco di Malcesine: «Il progetto Life Ursus secondo me ha poco a che fare con l’amore per gli animali. Sono stati introdotti capi dalla Slovenia, prelevandoli dal loro habitat, per introdurli in un altro a loro divenuto ostile. Mi auguro che i responsabili siano in grado di gestire i problemi. Mi sento in ogni caso di tranquillizzare la popolazione e i turisti per quanto riguarda il mio territorio, solo marginalmente interessato dal fenomeno».

Barbara Bertasi

Suggerimenti