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CINQUE DOMANDE SU...

Referendum,
domenica al voto
700mila veronesi

Si avvicina la data del referendum costituzionale: urne aperte domenica 4 dicembre.

Che cos’è un referendum costituzionale? Ed è previsto il quorum?

Il referendum costituzionale viene indetto quando le modifiche alla Costituzione sono state approvate dal parlamento a maggioranza semplice e non con maggioranza dei due terzi. Si chiede perciò la conferma con il voto popolare. Non è previsto il limite del quorum e possono votare tutti i cittadini con diritto di voto dai 18 anni in su.

Quanti sono gli elettori veronesi?

Sono quasi settecentomila i veronesi chiamati alle urne. Per la precisione, il dato, per l’intera provincia di Verona, è di 684.539 elettori, di cui 332.290 uomini e 352.249 donne. Nel solo Comune di Verona gli aventi diritto sono 191.140, di cui 88.989 uomini e 102.151 donne.

E quali sono gli orari di voto?

Si voterà soltanto domenica 4, dalle 7 alle 23. Subito dopo partirà lo scrutinio delle schede.

Qual è l’obiettivo del referendum?

L’obiettivo delle modifiche costituzionali è quello di ridurre i costi della politica e di snellire i meccanismi parlamentari. Se vincerà il Sì finirà il bicameralismo perfetto e paritario e il Senato diventerà una Camera delle autonomie composta da sindaci e presidenti delle Regioni che percepiranno una sola indennità. Se vince il No tutto resta come prima.

Che cos’è il Cnel e perché si vuole abolirlo?

Il Cnel, comitato nazionale per l’economia e lavoro, è uno di quegli enti considerati ormai inutili e fonte solo di sprechi. Abolirlo fa sempre parte della logica di riduzione dei costi della politica.

Come cambiano i poteri delle Regioni?

Con la riforma del Titolo V approvato in senso federalista nel 2001, lo Stato potrà esercitare una «clausola di supremazia» verso le Regioni che non dovessero svolgere bene i propri compiti, cioè nell’interesse nazionale; per le Regioni virtuose nulla cambierà. Alle Regioni continueranno a fare capo alcune competenze, in misura minore, come lavoro, formazione professionale, sanità, giudici di pace, territorio.

Perché si parla anche di rivedere la legge elettorale?

Perché in caso di vittoria del Sì, gli elettori voteranno solo per la Camera dei deputati. E solo la Camera sarà chiamata a dare la fiducia al Governo e quindi dovrà essere il più rappresentativa possibile del voto popolare.

di Maurizio Battista

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