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Scontro Comune-Acque Veronesi

San Giorgio allagato
«Sindaco gnègnè»
«Presidente ridicolo»

Scontro Comune-Acque Veronesi
Cordioli e Sboarina vicini in Comune nel 2008
Cordioli e Sboarina vicini in Comune nel 2008
Cordioli e Sboarina vicini in Comune nel 2008
Cordioli e Sboarina vicini in Comune nel 2008

Scontro senza esclusioni di colpi fra il presidente di Acque Veronesi Niko Cordioli e il sindaco di Verona Federico Sboarina.

Il tutto nasce dopo la voragine in Corso Porta Nuova e la tubatura esplosa a porta San Giorgio, episodi che oltre a creare disagi avevano portato a critiche nemmeno troppo velate dell'amministrazione comunale verso Acque Veronesi.

 

«SINDACO GNEGNE»

Cordioli sulla sua pagina Facebook ha pubblicato una lettera inviatagli dal Sindaco, che criticava il fatto che il Presidente di Acque Veronesi non si fosse presentato in Giunta «dicendo che era fuori città», salvo poi farsi fotografare vicino al cantiere di San Giorgio.

Commenta Cordioli: «In tanti anni di Politica e lavoro nella pubblica amministrazione mai mi era capitato di interfacciarmi con un Sindaco di questo livello.

1- I nostri operai erano al lavoro dalle prime ore della mattina

2- Il Direttore generale è andato in Giunta in mia vece

3- Appena mi sono liberato da impegni vari improrogabili sono corso sul posto per un sopralluogo e mi tocca pure sottolineare che è affar mio per quali strade cammino e chi incontro nei miei spostamenti

Al Sindaco gnègnègnè Sboarina chiedo che invece di frignare si occupi di trovare i soldi per permetterci, in sinergia con il comune, di fare i controlli delle tubature della città con il georadar, così come concordato con i suoi uffici. A Federico Sboarina uomo invece dico: sveglia, è passato da un pezzo il tempo delle merendine.

 

«SULL'UOMO CORDIOLI INUTILE PRONUNCIARSI»

Durissima la replica di Sboarina: «Il presidente pro tempore di Acque Veronesi dovrebbe avere ben presente che ci sono migliaia di veronesi a cui deve una risposta certa sulla durata dei lavori a Porta San Giorgio, dopo la rottura di un tubo dell’acquedotto. Il tempo che impiega a pensare e scrivere amenità polemiche sul mio conto, dovrebbe spenderlo più proficuamente nel garantire efficienza al servizio che la sua azienda è tenuta a dare ai cittadini.

Niko Cordioli mi fa sinceramente sorridere come commentatore, ma purtroppo mi fa ridere come presidente. Devo ricordargli pubblicamente che ci sono i trasporti pubblici in affanno e in ritardo per la deviazione del traffico, che centinaia di automobilisti sono costretti a lunghe code e soprattutto che i veronesi hanno diritto di sapere quanto dura questa situazione? Dovrebbe saperlo da solo e per questo non c’è niente di spiritoso nel disagio che una parte della città sta vivendo da ieri. Le risposte non deve mandarle a me, di sponda, su Facebook, deve rendere conto ad una intera città che è sua “azionista” attraverso Agsm, socia per conto del Comune in Acque Veronesi.

Prendo atto che i “suoi” operai siano stati al lavoro sin dalle prime ore della mattina e lo siano tutt’ora senza che, peraltro, siano venuti a capo del problema. Sono ben consapevole che il Direttore Generale di Acque Veronesi si sia presentato in Giunta e continui a relazionare sulla situazione, ma è del presidente pro tempore che si sono perse tracce e comunicazioni da ben prima, peraltro, del guasto di San Giorgio.Scopro anche che ha un curioso modo di procedere nei confronti del Comune di Verona, che, gli ricordo, non è socio di Acque Veronesi, avanzando pretese monetarie quanto meno dubbie. Sull’uomo Cordioli non occorre pronunciarsi. Da sindaco mi basta e avanza dover avere a che fare con il presidente pro tempore di Acque Veronesi”.

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