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Scoppia il caso in Consiglio comunale

Mozione anti aborto, Bacciga fa il saluto
romano alle donne sulla balconata

La protesta in Consiglio e il consigliere Bacciga
La protesta in Consiglio e il consigliere Bacciga
La protesta in Consiglio e il consigliere Bacciga
La protesta in Consiglio e il consigliere Bacciga

«Verona sia proclamata città a favore della vita». Nel quarantesimo anniversario della pubblicazione della legge 194 sulla Gazzetta ufficiale, il consigliere leghista Alberto Zelger lancia la sua battaglia contro una legge che, afferma, «al contrario di quanto si proponeva, ha contribuito ad aumentare il ricorso all’aborto quale strumento contraccettivo e non ha affatto debellato l’aborto clandestino». Parole contenute nella mozione di cui Zelger è primo firmatario e sottoscritta dalla maggioranza, presentata ieri in aula. La serata è stata segnata da uno scontro in aula dopo che il consigliere di Battiti Verona Domani Andrea Bacciga si è rivolto la pubblico sulla balconata con il saluto romano. Un gesto della simbologia fascista che ha sollevato aspre polemiche.

 

Sulla balconata erano presenti le attiviste di «Non Una Di Meno Verona» che manifestavano contro la discussione delle due mozioni mettendo in scena, così come già avvenuto in molte altre città e paesi, una protesta silenziosa e pacifica, il cui messaggio era trasmesso dall’abbigliamento. Le attiviste indossavano provocatoriamente vestiti simili a quelli indossati dalle «ancelle» (schiave sessuali e incubatrici viventi) della serie tv The Handmaid’s Tale, cioè tuniche e mantelli rossi e copricapi bianchi. 

 

La seduta del Consiglio si è conclusa prima che si arrivasse alla mozione sulla famiglia presentata da Zelger ma anche a quella in cui Ciro Maschio di Fratelli d’Italia chiedeva di dedicare una via a Giorgio Almirante, storico leader dell’Msi. Non sono mancate neppure le polemiche sull’iniziativa dell’esponente leghista, che vorrebbe fare di Verona la città capofila contro la legge che regola l’interruzione volontaria di gravidanza, non sono mancate.

 

LE ATTIVISTE. «Ciò che è successo ha causato un notevole ritardo e le due mozioni in questione non sono state discusse: sono dunque state rinviate a settembre. Apprezziamo il fatto che sia bastato un travestimento silenzioso per svelare la vera natura di questa destra che entra a braccio teso all’interno delle istituzioni democratiche. Ora a voce alta Non Una di Meno Verona chiede le immediate dimissioni del consigliere Andrea Bacciga».

 

IL CONSIGLIERE. Bacciga però si difende e a L'Arena spiega: «Prima di entrare a Palazzo sono stato insultato e minacciato da un gruppo di persone, tra cui anche le donne presenti sul loggione che mi hanno canzonato, per altro per una mozione che non ho presentato io, così quando sono entrato in aula le ho salutate ironicamente. Non era un saluto romano, era semplicemente un saluto con la mano destra».

 

«PROVVEDIMENTI CONTRO BACCIGA»

Per Silvia Sartori, presidente del movimento Traguardi si è trattato di un «Atteggiamento inaccettabile, per di più in un’assemblea che dovrebbe essere luogo di rappresentanza di tutti i cittadini e della città stessa. In tutto ciò la maggioranza persiste in un atteggiamento del tutto passivo, noncurante non solo della gravità del fatto, ma anche del grande danno di immagine che l’intera città subisce. Stiamo parlando della stessa maggioranza priva, fino ad ora, di una visione lungimirante, ma sempre in prima linea per fare numerosi passi indietro, accettando di sottostare ad uscite più che discutibili. Non si possono più tollerare atteggiamenti di questo genere da parte di qualsiasi parte politica. Chiediamo che vengano presi severi provvedimenti disciplinari nei confronti del consigliere Bacciga, e che si assuma consapevolezza che un' istituzione democratica non può tollerare questi gesti».  

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