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I 700 milioni già stanziati dal decreto Sblocca Italia

Il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio a Brescia nel 2016
Il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio a Brescia nel 2016
Il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio a Brescia nel 2016
Il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio a Brescia nel 2016

I soldi ci sono da un pezzo: 700 milioni di euro erano stati stanziati dal decreto «Sblocca Italia» del governo Letta e un altro miliardo e mezzo proviene dalla legge di stabilità per il 2015 approvata dal governo Renzi, più spiccioli vari per arrivare ai 2 miliardi e 499 milioni necessari per la Tav Brescia-Verona. Eppure sembrava non finire più la lunga storia di rinvii di questa tratta, prosecuzione della Treviglio-Brescia realizzata fra il 2012 e il 2016. A fissare come «linea del Piave» per l’avvio dei cantieri il gennaio del 2018 era stato, nel 2015, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio davanti ai sindaci bresciani. In precedenza, fino alla conferenza di servizi del 2014 sul progetto esecutivo, la data dei primi cantieri era stata fissata sì a gennaio, ma del 2015: lo aveva dichiarato l’allora numero uno delle Fs Michele Mario Elia. Ad allungare i tempi furono in quel caso le migliaia di osservazioni ricevute da Comuni e Regioni. Roba da nulla, comunque, per un progetto concepito nel 1993 col primo studio di fattibilità, con una valutazione di impatto ambientale datata 2003, quindici anni fa.

Valentino Rodolfi

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