Parte oggi la nostra nuova videorubrica dedicata alle prossime elezioni amministrative: #VeronaVota2017. Si tratta di una mini intervista a tutti i candidati alla poltrona di sindaco di Verona.
Il primo della lista è Alessandro Gennari, del Movimento 5 Stelle, 33 anni, consigliere della quarta circoscrizione, ex rugbista e con una passione per la musica e per il teatro. Gennari è stato scelto dai grillini con una consultazione online: 85 voti su 224 votanti.
«Il M5s si è aperto alla cittadinanza», sostiene Gennari, «finalmente siamo inclusivi e stiamo raccogliendo partecipazione di qualità: molti professionisti in settori specifici si stanno dando da fare per le elezioni, ma anche per quella che speriamo sia la prossima amministrazione a Cinque stelle. Noi però di alleanze non ne vogliamo fare. Vogliamo restare un punto di riferimento certo per gli elettori: con noi non si troveranno poi sorprese».
Gennari replica anche al sindaco Tosi che più volte ha accusato il Movimento di non conoscere la macchina amministrativa: «Finiamola con questa etichetta, non siamo ignoranti e ricordo che le persone preparatissime che il sindaco ha messo ai vertici della nostra città hanno portato, tra le altre cose, sull'orlo del fallimento la Fondazione Arena».
Quali sono i punti principali del candidato sindaco? «La riqualificazione dei quartieri, un piano del paesaggio e una efficace spending review».
E quali le ambizioni dei Cinque stelle? «Puntiamo al ballottaggio: nel 2012 abbiamo registrato un 10 per cento e l'onda positiva delle politiche non era ancora arrivata qui. Oggi possiamo contare su una forza in Regione e in Parlamento, siamo una forza reale e completa. Se a livello nazionale puntiamo al 40 per cento, qui a Verona puntiamo sicuramente almeno al ballottaggio».
A #VeronaVota2017 sono stati ospiti anche Orietta Salemi (Pd), Federico Sboarina (Centrodestra), Filippo Grigolini (Pdf) William Dapiran (Msi), Roberto Bussinello (Casapound) Marco Giorlo (Tutto Cambia) Michele Bertucco (Piazza Pulita), Paolo Tosato (LegaNord, poi ritirato in favore di Sboarina), Michele Croce (Verona Pulita), Alberto Giorgetti (Forza Italia, poi ritirato a favore di Patrizia Bisinella) e l'altoatesino Franco Bruno (La Catena) che però non è riuscito a presentare le firme necessarie.