Caso Giacino, il giorno dopo. La Cassazione, accogliendo in parte il ricorso del Procuratore generale Condorelli e respingendo i ricorsi delle difese, come anticipato ieri, ha annullato di fatto l’assoluzione che all’ex vicesindaco e alla moglie Alessandra Lodi che aveva portato a una riduzione della pena. Pertanto la Suprema Corte ha confermato la sentenza inflitta in secondo grado di 3 anni e 4 mesi a Giacino e di 2 anni e 4 mesi alla moglie e ha chiesto di rivalutare, alla luce della parte di ricorso accolta, la sentenza che a questo punto potrà essere solo peggiorativa per la coppia.
Orietta Salemi, candidata sindaco del Pd la definisce «Una ferita per la città. Serve cambiare direzione e servono facce pulite alla guida di Verona».
Dure anche le parole di Michele Bertucco, candidato di Verona in Comune e Sinistra in Comune: «Ritengo non credibile che un assessore, benché vicesindaco, possa manovrare con tanta impunità e disinvoltura un apparato complesso come la pianificazione urbanistica di una città senza connivenze o complicità diffuse e ramificate sia a livello politico che tecnico».
La coalizione (Lega Nord, Forza Italia, Fdi, Verona più sicura,Partito Pensionati, Indipendenza Noi Veneto, Battiti Verona domani) che sostiene Federico Sboarina prende semplicemente atto della vicenda: «Condanne confermate, non servono ulteriori commenti».