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In Cassazione

Giacino, processo
in parte da rifare
Confermati i 3 anni

Vito Giacino in tribunale (foto Archivio)
Vito Giacino in tribunale (foto Archivio)
Vito Giacino in tribunale (foto Archivio)
Vito Giacino in tribunale (foto Archivio)

La Cassazione ieri a tarda sera ha deciso: nuovo giudizio per Vito Giacino, ex vicesindaco, e per la moglie Alessandra Lodi, condannati in appello a tre anni per concussione nei confronti dell'imprenditore Leardini. 

 

La Cassazione ha accolto in parte il ricorso del procuratore generale Antonino Condorelli che aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado (5 anni) ed ha rigettato i ricorsi di Giacino e della moglie.

 

In appello i coniugi Giacino erano stati assolti solo per la parte riguardante le dazioni in contanti e condannati per le restanti accuse. Su quest'ultimo fronte (le «false consulenze») la Cassazione ha confermato le condanne (3 anni e 4 mesi per Giacino, 2 anni e 4 mesi per la Lodi). Ha invece ha accolto in parte il ricorso di Condorelli per quanto riguarda le presunte dazioni in denaro e vuole che la Corte di appello rivaluti queste accuse e ridetermini le pene. Che a quel punto potrebbero anche diventare più pesanti.

 

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