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Bar senza slot? Verona dice sì a Renzi

Baristi e tabaccai non alzano le barricate: la proposta di Renzi di ridurre le slot incontra molti favorevoli
Baristi e tabaccai non alzano le barricate: la proposta di Renzi di ridurre le slot incontra molti favorevoli
Baristi e tabaccai non alzano le barricate: la proposta di Renzi di ridurre le slot incontra molti favorevoli
Baristi e tabaccai non alzano le barricate: la proposta di Renzi di ridurre le slot incontra molti favorevoli

Togliere le slot machine da bar e tabaccherie? Il Comune dice sì alla proposta del Governo. Varata l’ordinanza che limita gli orari di videolottery e slot sia nelle sale dedicate sia in bar e tabaccherie - e fioccano già le multe ai trasgressori - e impedendo nuove apertura entro 500 metri di raggio da luoghi sensibili come scuole, centri sportivi e per anziani - l’Amministrazione concorda con quanto annunciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. Con l’obiettivo di contribuire alla lotta alla ludopatia. Il Governo sta mettendo a punto infatti una misura che elimina o riduce le macchinette da gioco nei locali la cui principale attività non è appunto il gioco d’azzardo.

«Vedremo nel dettaglio il provvedimento», spiega il sindaco Flavio Tosi, «ma se è così mi trova favorevole. Anche se il vero problema è che oggi c’è una disomogeneità totale, fra Comune e Comune, nel regolare questo tipo di attività. Sulle quali poi, per la lotta alla ludopatia, si interviene con provvedimenti di tipo sanitario o sugli orari di funzionamento delle slot, come abbiamo fatto noi».

Il sindaco evidenza un’altra questione: «Comprendo anche le difficoltà di alcuni gestori di locali con slot del Comune di Verona che devono spegnere le macchinette a una certa ora, mentre per esempio colleghi di San Giovanni Lupatoto, con l’attività a un centinaio di metri, possono tenere aperto. Insomma, è necessario uniformare la normativa in materia, per ridurre le disparità». Si dovrà dunque attendere il provvedimento definitivo. Comunque, Stato e Regioni stanno lavorando a un documento in cui si dà indicazione di operare una significativa riduzione di “awp” (le nuove slot) nei pubblici servizi, cioè i bar, e nelle rivendite di tabacchi. Si prevede invece di eliminare le slot nei cosiddetti esercizi generalisti secondari, cioè ristoranti, alberghi, negozi, edicole, stabilimenti balneari e rifugi alpini.

Il governo punta anche a incidere sugli orari di apertura, sui controlli contro il gioco illegale, dando competenze specifiche alla Polizia locale, e inoltre a regolare la diffusione dei casinò sul territorio, per evitare concentrazioni. Va ricordato che il settore del gioco frutta allo Stato - che autorizza queste attività - 8,7 miliardi all’anno. «Resta, comunque, la necessità di contrastare il gioco d’azzardo su internet», aggiunge Tosi. «È un grande problema, difficile da affrontare, perché spesso non ci sa chi c’è dietro».

Proprio pochi giorni fa il Comune, con Tosi e l’assessore al commercio Marco Ambrosini, ha detto di aver svolto più di duecento controlli e comminato un centinaio di multe (da 300 a 450 euro) a 39 sale con slot machine o bar con macchinette. Poi, una quarantina di diffide nei confronti di attività a cui sono state accertate violazioni e già nove sospensioni per sette giorni del funzionamento degli apparecchi. Ciò nei confronti di gestori che non hanno rispettato l’ordinanza comunale del 15 febbraio 2016, che impone gli orari di funzionamento delle slot. Vale a dire: massimo otto ore al giorno, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22.

Giusto, dunque, togliere le slot da bar e tabaccherie? «Sarebbe un buon inizio», dice l’assessore Ambrosini, «ma bisogna anche ridurre i punti gioco delle vere e proprie sale con videolottery e slot machine, per rendere completi i provvedimenti».

Enrico Giardini

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