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Dopo il comunicato irpino

Agguato, Hellas
duro con Avellino:
«Occasione persa»

Luca Toni ad Avellino dopo l'agguato
Luca Toni ad Avellino dopo l'agguato
Luca Toni ad Avellino dopo l'agguato
Luca Toni ad Avellino dopo l'agguato

È di oggi l'attacco dell'Avellino su presunti cori discriminatori fatti dai tifosi del Verona al Partenio: «Fanno male quanto un atto di violenza».

Va detto che solo i dirigenti dell’Avellino hanno sentito questi cori discriminatori visto che l’ispettore federale - che solitamente non è di origine settentrionale quando deve occuparsi del Partenio - non ha rilevato alcunchè, non c’è traccia nelle riprese televisive e il giudice sportivo non ha preso provvedimenti contro il Verona.

Oltretutto l’affermazione «i cori offensivi e discriminatori fanno male quanto un atto di violenza» che viene ripetuta come un ritornello quando il Verona gioca al Sud va sicuramente rivista. Pur prendendo ancora una volta le distanze dai cori razzisti ribadiamo che un’offesa non è mai paragonabile a una violenza, non lo diciamo noi ma il codice penale.

 

LA RISPOSTA DELL'HELLAS

Intanto al comunicato dell'Avellino risponde il Verona dal proprio sito: «Apprendiamo con stupore quanto riportato nelle ultime righe del comunicato diffuso in mattinata dall'US Avellino. Speravamo che il nostro intento fosse chiaro, ovvero quello di evidenziare un gesto grave e premeditato, come confermato dalla Questura di Avellino, commesso da soggetti che non sono certamente lo specchio di una tifoseria. Speravamo potesse essere l’occasione per unirci tutti in una condanna doverosa, senza dover scivolare in giustificazioni che sembrano avere come intento quello di deviare l’attenzione. Si è persa un'occasione, ne prendiamo atto. L'Hellas Verona attende che la giustizia faccia il suo corso».

L.M.

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