<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Coronavirus in Veneto

Zaia: «Riaprire
le scuole e tornare
alla normalità»

.
Il governatore del Veneto Luca Zaia
Il governatore del Veneto Luca Zaia
Coronavirus, Zaia: «Calano i contagiati»

«Io penso che l’ordinanza debba essere revocata». Lo ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia, riferendosi all’ordinanza Ministero della salute-Regione con le misure di sicurezza per contenere la diffusione del Coronavirus. «Sono dell’idea, e l’ho detto, che si debbano riaprire le scuole da lunedì e tornare alla normalità. In Veneto non abbiamo fatti coprifuoco, non abbiamo chiuso aziende se non musei, scuole, discoteche e cinema».

 

«Oggi in Veneto - ha aggiunto - abbiamo un incremento dei contagiati che è minimale, una decina di casi in più, di cui più della metà asintomatici e gli altri non sono gravi». Per Zaia «non c’è quindi questo picco esponenziale che giustifichi» il mantenimento delle misure previste nell’ordinanza in vigore fino all’1 marzo. «Spero che a livello nazionale si decida di revocare quel minimo di ordinanze che è stato fatto» ha proseguito Zaia. 

 

IN VENETO NESSUNA SOVRASTIMA

«Non c’è stata alcuna sovrastima. Sono stati tutti validati dall’Iss». Così Zaia ha replicato alle affermazioni del prof. Walter Ricciardi (Oms), sul rischio di una sovrastima dei casi di Coronavirus comunicati dalle Regioni. «Non ci risulta - ha aggiunto - che ci sia in Veneto un caso positivo che l’Istituto Superiore di Sanità non abbia detto sia positivo». 

 

RICERCA PAZIENTE ZERO ORMAI INUTILE

«Il virus c’è, è diffuso e ormai è arrivato in Europa. La ricerca del paziente zero è una inutile perdita di tempo e basta. Non ha più senso», ha poi aggiunto Zaia sempre riferendosi alle dichiarazioni del prof. Walter Riccardi (Oms) riguardanti l’esistenza di un collegamento tra il focolaio di contagio in Lombardia e in Veneto. «Dobbiamo avere un approccio equilibrato - ha aggiunto Zaia - Ormai c’è il collegamento tra Vo' poi a Padova, Mestre, Limena, Dolo, il resto non ha più senso».

 

SE IL VENETO VA IN RECESSIONE L'ITALIA FALLISCE

«Il vero tema è quello delle ripercussioni economiche, e questo non dipende da una ordinanza - ha spiegato Zaia -. Dipende dal fatto che il mondo intero è terrorizzato. La Sars nel 2003 è stata molto più violenta ma non c’erano i telefonini e i social. È una pandemia mediatica che pesa su relazioni, interscambi, economia. In Veneto il turismo e tutte le altre imprese sono in ginocchio. Inutile che dica che servono provvedimenti straordinari del Governo, di una mega campagna di promozione per riposizionare il turismo e le imprese a livello internazionale». «Si sappia che se il Veneto, la terra del Pil, va in recessione» a causa delle conseguenze del coronavirus «l’Italia fallisce».

 

Coronavirus, i numeri da chiamare

Suggerimenti