Sono trascorsi poco più di quattro mesi dalla scelta della cinquina del Premio Campiello voluto da Confindustria Veneto, istituito nel 1962 dagli Industriali del Veneto, promosso e gestito dalla Fondazione “Il Campiello”, composta dalle Associazioni Industriali del Veneto e dalla loro Federazione regionale. È uno dei pochi casi di successo in Italia di connessione concreta e strategica tra mondo dell’impresa e della cultura, infatti si è accreditato come una delle più importanti competizioni letterarie italiane.
«Ed è per questo che sono onorato e felice di essere stato scelto come presidente della giuria dei letterati- afferma Walter Veltroni, politico, scrittore, esperto di cinema- mi sono trovato benissimo con i colleghi che componevano la giuria, senza contare i libri tutti molto belli, con stili particolari che si sono soffermati su tematiche interessanti, senza tralasciare quelli che sono stati esclusi, comunque di ottima qualità a segnare un momento di grande ripresa e forza per la nostra letteratura. Serviva e l’aspettavamo da tempo». Ora l’ultima parola spetta alla giuria dei lettori, sono trecento che con il loro voto decideranno il vincitore fra i cinque scrittori finalisti.
«Non voglio entrare nel merito del libri- conclude Veltroni- non sarebbe rispettoso, posso solo dire che le vendite nelle librerie sono andate bene e questo dimostra non solo la curiosità nei confronti del premio, ma anche nei confronti degli autori come se il Campiello rappresentasse una sorta di marchio di qualità. Mi dispiace - conclude il presidente della giuria dei letterati- della morte di Daniele del Giudice e durante la serata finale lo ricorderemo come merita».