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HA LE 4 ZAMPE ROTTE

Volpe investita
due volte: salvata
da alcuni ragazzi

La giovane volpe, una femmina di circa 10 mesi, è stata chiamata affettuosamente Spurga  perché quando è arrivata era ricoperta di sangueIl collare di “Elisabetta“ per evitare che si tolga le fasciatureElisa Graziani, una delle veterinarie, con un’ospite speciale del centro
La giovane volpe, una femmina di circa 10 mesi, è stata chiamata affettuosamente Spurga perché quando è arrivata era ricoperta di sangueIl collare di “Elisabetta“ per evitare che si tolga le fasciatureElisa Graziani, una delle veterinarie, con un’ospite speciale del centro
La giovane volpe Spurga

La vera sfida sarà resistere e non coccolarla. Nella gabbietta c'è una giovane volpe con tutte e quattro le zampe fratturate, immobile, rassegnata, ma attenta a tutto quello che le succede attorno e che segue con occhi grandi e spaventati. Dovrà essere operata, serviranno degli specialisti, sarà un intervento molto costoso, complicato e il periodo di degenza lungo. Mantenere le distanze sarà un'impresa. La cucciola, che è stata chiamata Spurga, è irresistibile, ma bisognerà evitare l'imprinting, per il suo bene, perché, spiegano, la volpe è come un cagnolino, si affeziona e poi per lei il ritorno in natura diventerebbe complicato se non impossibile.

Arriva dalla Lessina: sabato notte è stata investita vicina a Bosco Chiesanuova e lasciata in mezzo alla strada dove, presumibilmente, anche una seconda vettura le è passata sopra, senza fermarsi. L'hanno soccorsa però alcuni ragazzi che l'hanno raccolta esanime, piena di sangue e portata alla clinica veterinaria Verona Lago (una delle poche aperta 24 ore su 24 ) che si trova in località Saline, poco prima di Lazise. Hanno fatto un bel po' di strada, ma ne è valsa la pena. Alla clinica si appoggia da tre mesi La Fenice, il nuovo Centro recupero animali selvatici approvato dalla Provincia (sono centri Cras anche la Lipu e Verdeblù a Castel D'Azzano). Legalmente abilitato, quindi, a raccogliere animali selvatici in difficoltà (ricordiamo che la legge vieta la detenzione di tutta la fauna selvatica, che deve essere consegnata solo ai centri preposti, in primis alla Polizia Provinciale, la quale va contattata al numero verde 800344000 e, eventualmente, su loro indicazione, consegnata ai centri autorizzati).

Il direttore sanitario della clinica, Stefano Fertonani, ha sposato il progetto e ha dato disponibilità di uomini e spazio. I veterinari curano gli animali che arrivano feriti, l'associazione, che ha avuto anche un pezzo di terra in comodato gratuito da Pieralfonso Fratta Pasini (ex parlamentare), poi si occupano della loro riabilitazione e del loro successivo reinserimento in natura, come spiega Patrizia Azzolini, che cura la gestione tecnica del centro (il presidente è il papà Tiziano). Non è previsto il recupero in loco, mancano i mezzi, gli animali soccorsi devono essere portati lì dai cittadini. Ma il lavoro non manca, anzi, tanto impegno e molta fatica: i volontari stanno attrezzando l'area verde per la riabilitazione degli animali prima di rimetterli in libertà. C'è una voliera, ne servirebbero altre, manca ancora la “galleria del volo”, una struttura per fare tornare gli uccelli a volare. Ci sono alcuni recinti, ma ne stanno allestendo altri, di varie misure. Insomma, c’è tanta buona volontà, considerato soprattutto che La Fenice si sostiene grazie al lavoro dei volontari e ai contributi dei privati. Non ha scopo di lucro e le spese che deve sostenere sono tante. Per chi volesse fare una donazione, avere informazioni o dare solo una mano, ecco i contatti: www. craslafenice.it, info@craslafenice.it. I recapiti telefonici sono: 3458097069 oppure 3893428800.

Marzio Perbellini

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