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Villafranca

Falsi tecnici del metano. Rete Morenica avverte: «È una truffa»

Il presidente Dal Grande spiega: «I nostri addetti non chiedono mai soldi né di trasferire gioielli»
Un'anziana apre la porta ad un tecnico. A destra il presidente di Rete Morenica Dal Grande e sotto il logo dell'azienda
Un'anziana apre la porta ad un tecnico. A destra il presidente di Rete Morenica Dal Grande e sotto il logo dell'azienda
Un'anziana apre la porta ad un tecnico. A destra il presidente di Rete Morenica Dal Grande e sotto il logo dell'azienda
Un'anziana apre la porta ad un tecnico. A destra il presidente di Rete Morenica Dal Grande e sotto il logo dell'azienda

Si sono presentati alla porta come tecnici di Rete Morenica, dicendo che c’era stata una perdita di gas e chiedendo di entrare in casa. Non appena dentro hanno spruzzato qualcosa per fingere che vi fosse odore di metano e hanno chiesto di vedere il rubinetto dell’acqua. Lì il padrone di casa ha fiutato l’inganno e li ha messi alla porta.

È successo giovedì in via Carlo Anti a Villafranca, ma casi similari si stanno ripetendo. Al punto che il presidente di Rete Morenica, Claudio Dal Grande, lancia un monito ai residenti dei Comuni serviti dalla società di distribuzione del metano: Villafranca, Sommacampagna, Povegliano, Mozzecane, Caprino e Dolcè.

 

Numerosi episodi

Proprio Dal Grande racconta l’episodio: «Di tentativi di furto nelle abitazioni da parte di malviventi che si presentano come dipendenti della società ne registriamo di continuo», spiega, «e capita quasi sempre ad anziani che, seppur a conoscenza del fenomeno, non sempre riescono a percepire il pericolo: questi ladri sono molto convincenti e il fatto che allertino le persone con l’imminente pericolo di esplosione, crea loro apprensione e perdono la lucidità per capire che si tratta di una frode».

Dal Grande dà alcune raccomandazioni e a lui si accodano le società di distribuzione di Sona e San Giovanni Lupatoto. «È bene chiedere ai tecnici di identificarsi mostrando il cartellino con foto e logo dell’azienda, nel nostro caso Rete Morenica, e l’ordine di servizio sul quale è riportato il nome dell’utente e il tipo di intervento su carta intestata con il logo». E ancora: «Va verificato che i tecnici siano giunti a bordo di mezzi aziendali che riportano sulle fiancate anche in questo caso il logo».

«Non spostate i gioielli» Soprattutto, le aziende non chiedono mai soldi né di mettere in sicurezza gioielli e monili d’oro custoditi in casa. Non propongono di acquistare accessori o apparecchiature speciali. «I nostri tecnici si limitano a visionare e operare sul contatore che spesso è all’esterno della casa. In tal caso non chiedono nemmeno di entrare se non per aiutarvi a riattivare le apparecchiature a gas solo su richiesta dell’utente. Sempre solo su richiesta intervengono in casi di emergenza. Anche in questo caso si spostano su mezzi aziendali e il controllo si limita al contatore».

Per ogni dubbio si può chiamare lo 045. 7979511 accertandosi se vi siano previsti interventi sulla propria utenza. «Questi episodi di delinquenza», conclude Dal Grande, «ci creano molti problemi: l’allerta creata dalle segnalazioni di tentato furto, che si spostano da un paese all’altro, creano diffidenza anche verso il personale aziendale che effettivamente deve accedere per la normale attività di lettura o manutenzione. Al punto che spesso i cittadini non lasciano entrare l’operatore. L’Arera impone, per garantire la sicurezza, determinati controlli e manutenzioni che sono programmati per tempo, ma non possono essere resi pubblici proprio per non dare possibilità a chi delinque di sfruttare informazioni e ottenere l’accesso all’immobile».

Maria Vittoria Adami

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