Il giorno dopo l’incidente che ha distrutto l’impianto di rifornimento di carburante a marchio «Loro» in località Madonna di Prabiano, a Villafranca, la titolare Carolina Maria Albertini è ancora scossa e incredula. Piange e riconosce che la fatalità, o la Madonna del Frassino come dice lei, ha giocato a favore.
Sono da poco passate le 17 di domenica 25 febbraio quando un boato fa sussultare chi abita in zona. Una Audi A4 station wagon proveniente da Villafranca esce di strada e piomba sulle colonnine di rifornimento carburante, che frenano la sua corsa evitando che vada a sbattere contro la casa dove vive la titolare dell’impianto. A bordo ci sono tre persone: il conducente, 53 anni, residente a San Pietro in Cariano, una donna e una bambina di 12 anni residenti a Valeggio. Tutti rimasti praticamente illesi, come racconta un testimone arrivato subito dopo l’impatto.
La titolare dell'impianto: «Un boato secco, senza frenata»
«Ho sentito un botto secco, senza frenata. Sono corso subito e ho visto le tre persone uscire da sole dall’auto», spiega. Subito sono stati chiamati i soccorsi, sul posto sono arrivati l’ambulanza, i vigili del fuoco per mettere in sicurezza l’area e i carabinieri per accertare la dinamica dell’incidente. Le due passeggere sono state portate all’ospedale, spaventate ma senza ferite gravi. Nella dinamica del sinistro è stata coinvolta un’altra auto, come raccontano i testimoni e le riprese del circuito di videosorveglianza dell’impianto: una Seat proveniente da Valeggio, guidata da un ventiduenne, che stava effettuando la manovra di svolta a sinistra per entrare nell’area di servizio, dove per fortuna in quel momento non c’era nessun altro.
I filmati di videosorveglianza
Dai filmati si vede che la Seat aveva già invaso l’altra corsia quando dalla parte opposta è arrivata all’improvviso l’Audi che, per schivarla, ha deviato bruscamente a destra andando a sbattere contro le pompe di carburante.
Le riprese mostrano diverse angolature, tutte circoscritte sull’area di servizio e su una porzione della Strada provinciale 24 prospicente l’impianto. Saranno le indagini ad accertare le cause dell’incidente e se tra queste ci sia anche una velocità eccessiva.
«Una volta qui c’era il limite dei cinquanta chilometri orari, poi è stato portato a settanta ma in pochi lo rispettano. Servirebbero un autovelox e una rotonda poco più avanti, all’incrocio con la strada che porta a Sommacampagna», osserva Carolina Maria Albertini, che domenica quando è avvenuto l’incidente stava facendo una passeggiata sul Tione.
«Ho avuto una sensazione strana, quasi un presentimento, ho chiamato mio figlio per sapere se andava tutto bene e mi ha detto che l’impianto era stato distrutto», racconta.
Per alcuni giorni l’area di servizio rimarrà chiusa, ma l’intervento di ripristino è già stato avviato.