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Anas ha pubblicato l’«avviso di vincolo»

Variante alla Statale 12, al via gli espropri e le prime proteste

di Luca Fiorin
La procedura indica il prossimo avvio degli interventi. Sono 250 le proprietà coinvolte lungo i 13 chilometri di strada. De Berti: «Andrò a Roma per fare il punto»
Buttapietra  L’area interessata al cantiere della variante alla statale 12  FOTO DIENNEFOTO
Buttapietra L’area interessata al cantiere della variante alla statale 12 FOTO DIENNEFOTO
Buttapietra  L’area interessata al cantiere della variante alla statale 12  FOTO DIENNEFOTO
Buttapietra L’area interessata al cantiere della variante alla statale 12 FOTO DIENNEFOTO

L’attesissima variante alla Statale 12 ha finalmente fatto un primo passo concreto verso la sua realizzazione. Il nuovo percorso di quella che è una delle arterie più trafficate dell’intero Veronese è da decenni un oggetto del desiderio per coloro che abitano nei popolati centri fra Verona Sud e Isola della Scala, oltre che oggetto del fare e disfare di politici e istituzioni che si occupano di viabilità.

L'avviso dell'Anas

A segnare ora uno scatto in avanti per l’arteria salva-paesi, perché è destinata a portare fuori il traffico da aree densamente abitate, è la pubblicazione dell’«avviso di avvio del procedimento di apposizione di vincolo preordinato all’esproprio delle aree interessate dall’intervento». Il passaggio non ha una valenza solo tecnica, dal momento che costituisce la dimostrazione del fatto che finalmente l’apertura dei cantieri si avvicina.

A rendere pubblico il documento è stata Anas, società pubblica cui compete la realizzazione della variante: con questa iniziativa si è in qualche modo portata avanti. Anche se non c’è ancora l’approvazione definitiva del progetto, e addirittura ancora manca il superamento della Valutazione di impatto ambientale, l’ente ha reso noto a coloro le cui proprietà saranno (quasi sicuramente) interessate dal cantiere che sarà avviato un esproprio. L’avviso potrà essere oggetto di osservazioni e, di fatto, costituisce il presupposto per l’avvio di procedure di accordo bonario o di operazioni di acquisizione pubblica della proprietà, in ogni caso in cambio di un corrispettivo, per quanto non ci sia ancora una decisione definitiva.

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L'iter

«Ovviamente bisogna attendere il pronunciamento finale della commissione Via del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che sta valutando il progetto definitivo, prima di svolgere i passaggi successivi», fa sapere Anas.

Mentre Elisa De Berti, assessore regionale a Lavori pubblici ed infrastrutture, precisa: «L’esame della commissione Via dovrebbe essere in dirittura d’arrivo. Mi risulta che dovrebbe ormai mancare poco, ma la settimana prossima andrò di persona a Roma a vedere a che punto siamo», dice l’assessore. De Berti aggiunge: «Una volta terminato l’esame della valutazione ambientale, Anas dovrà adeguare il progetto alle eventuali prescrizioni e, poi, potrà finalmente partire con le gare d’appalto».

Gli espropri

L’elenco delle proprietà interessate è imponente. Sono quasi 250 lungo il tragitto di 13 chilometri previsto dell’arteria. Ben 149 sono in Comune di Verona, 20 in quello di Buttapietra, nove a Vigasio, quattro a Castel d’Azzano e 68 ad Isola della Scala. «Non si tratta necessariamente della lista definitiva, visto che teoricamente potrebbero ancora essere apportati aggiustamenti, che, comunque non dovrebbero essere stravolgenti», precisa Anas.

L’azienda non azzarda previsioni sul possibile periodo di svolgimento delle gare d’appalto e della conseguente apertura dei cantieri. Anche se è evidente che il fatto che abbia emesso un preavviso sull’apertura delle procedure di esproprio fa pensare che davvero non manchi troppo. Per la realizzazione della variante era previsto un costo di 145 milioni di euro, cifra che probabilmente dovrà essere rivista al rialzo per l’aumento dei costi di costruzione registrato negli ultimi mesi, di cui 61 sono stati finanziati nell’ambito delle opere pubbliche per le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano e Cortina d’Ampezzo del 2026.

L'altro fronte: chi teme disagi con la Variante

Intanto c’è chi si prepara a far valere le proprie ragioni. Stiamo parlando di alcuni proprietari di abitazioni e terreni, i quali, pur non confutando l’utilità dell’infrastruttura, ritengono che il passaggio della variante possa per le loro famiglie ed attività diventare una fonte di disagi. È il caso di Andrea Corradini, che si troverà una rotatoria a poche decine di metri dalla sua casa, al confine fra Verona e Castel d’Azzano.

«Chiederò che come minimo vengano apportate delle mitigazioni», spiega. Per Diego Pagani, che ha un’attività agricola in Comune di Vigasio, il problema non è tanto la variante, ma una strada di collegamento ad essa legata. «Mi taglierà l’azienda in due, con la conseguenza che le decine di persone che lavorano nelle mie serre dovranno attraversare più volte al giorno l’arteria, con problemi di sicurezza».

A Buttapietra c’è chi è pronto a presentare osservazioni sulle procedure di esproprio, dopo averne già depositate sul progetto. Si tratta di Francesca Marinelli, proprietaria dell’antica Corte Zera ed imprenditrice agricola, oltre che agronoma. «È vero che saranno previsti indennizzi», dice, «ma andrebbe rivalutato il passaggio della strada in piena zona di risorgive e, comunque, dovrebbe esserci una maggiore tutela del territorio».

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