Treni troppo pericolosi «Bisogna intervenire»

orare il personale in servizio sulle carrozze. Mercoledì, va ricordato, due ragazzi di origine nigeriana avevano insultato il capotreno che insisteva per vedere il loro biglietto e in soccorso della donna era arrivato un passeggerop, che per questo motivo si è preso un pugno in faccia. I due, scesi alla stazione di Villafranca tentando la fuga, erano stati in realtà identificati e denunciati dai carabinieri. Per l’uomo aggredito, una visita all’ospedale di Mantova e una prognosi di 30 giorni. «Questa è stata l’ennesima grave aggressione sui treni. Il povero e coraggioso utente di Trenitalia è finito in ospedale con uno zigomo fratturato. È ormai un quotidiano bollettino dal fronte. Tutti dicono la loro sull’argomento sicurezza, ma la situazione non cambia», scrive il segretario Fit Cisl. «Siamo alla vigilia dell’approvazione del decreto sicurezza: ma qual è la soluzione? Armare i cittadini che viaggiano sui treni? Diciamo basta alle frasi fatte e agli incontri inconcludenti». Il sindacato denuncia lo scaricabarile tra chi gestisce il servizio (Trenitalia) e chi acquista i treni (Regione Veneto). «Si parla in questi giorni dell’autonomia differenziata e lo slogan prima gli italiani si trasforma in prima i veneti». «Bene, per ora migliaia di cittadini veneti e i ferrovieri veneti rischiano giornalmente violente aggressioni e di finire all’ospedale semplicemente per recarsi a scuola o al lavoro servendosi di un mezzo pubblico. Dobbiamo cambiare questa situazione con forti azioni di discontinuità: non è possibile abituarsi a certe notizie». Il testo diffuso dal sindacato elenca ancora: «Viaggiatori feriti, lavoratori delle Ferrovie aggrediti e sotto shock… ma il treno deve ripartire, come nulla fosse accaduto, e arrivare a destinazione. Così non va». Per questo motivo il sindacato Fit Cisl non si accontenta della solidarietà di circostanza e chiede passi concreti. «Regione Veneto e Trenitalia devono assumersi le proprie responsabilità: la Regione deve investire obbligatoriamente sulla sicurezza sui treni per proteggere i suoi cittadini pendolari e altrettanto deve fare Trenitalia per far sì che i ferrovieri non rischino l’incolumità personale (fisica e morale) sul posto di lavoro», continua la nota diffusa dal sindacato. «Chiederemo unitariamente un urgente incontro alle parti e qualora non ci fossero risposte e azioni concrete, non escludiamo anche pesanti azioni di protesta che interrompano il colpevole silenzio su una situazione sempre più grave», conclude il segretario generale Fit Cisl Claudio Capozucca. • (...)

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