È ancora in gravissime condizioni Luigi Aldighieri, 60 anni, investito martedì nello scivolo di casa dalla moglie, Elisabetta Turrin, nella loro villetta in via Don Giuseppe Bonizzato, a Mozzecane.
L’uomo stava pulendo il pozzetto per la raccolta dell’acqua piovana, probabilmente intasato da foglie e aghi di pino dai temporali degli scorsi giorni.
Nel quartiere erano stati fatti dei lavori di pulizia delle caditoie proprio in seguito alla grandinata della settimana scorsa. Così Aldighieri si è messo all’opera a casa sua. Il tombino, piuttosto grande e che è coperto da una botola in ferro, è proprio in mezzo alla rampa che conduce ai garage.
La moglie, rientrando per la pausa pranzo, ha imboccato lo scivolo e ha travolto il marito che era intento nell’operazione.
Disperata, ha chiamato i soccorsi. Gli operatori del 118 hanno estratto da sotto il veicolo Aldighieri, mentre i vigili del fuoco hanno messo in sicurezza l’auto. Ma l’uomo era in gravi condizioni ed è stato trasportato con l’elicottero all’ospedale di Borgo Trento, a Verona, dove tuttora è in rianimazione.
Ieri mattina la polizia municipale è tornata sul luogo dell’ incidente per alcuni rilievi. Ha sentito i vicini di casa e preso le misure dello scivolo e le distanze dal cancello al tombino.
Cercheranno di ricostruire la dinamica per capire se l’uomo fosse all’ interno o all’ esterno del pozzetto, se il tombino fosse ancora aperto, così pure il cancello d’ ingresso della villetta, una casa a schiera con quattro unità abitative.
La coppia vive lì da una decina d’anni. Ed è oggi colpita da un dolore che si aggiunge a un altro enorme lutto che la straziò dieci anni fa. Aldighieri e Turrin sono originari di Povegliano, dove abitavano in via Masaccio, nel quartiere Crocetta.
Nel marzo del 2007 il loro figlio minore, Fabio, morì a neppure 15 anni per un incidente in motorino, sulla strada del cimitero di Villafranca, una sera mentre stava rincasando.
Fu un dolore che sconvolse i genitori, la sorella più grande Jessica, allora di 22 anni, e l’intero paese.
«Fu un trauma immenso per tutti», racconta Anna Maria Bigon, allora sindaco di Povegliano. «Ci recammo a casa loro per le condoglianze perché la perdita di Fabio sconvolse tutta la comunità nella quale la famiglia era imperniata. La vicenda fu una cesura per tutti».
E ora questo terribile incidente: «Non è giusto. Ricade su una famiglia già molto provata e ci addolora tutti», conclude Bigon, che chiamerà la moglie per portarle una parola di incoraggiamento. Dopo la perdita di Fabio, la coppia si è trasferita, nello stesso anno, a Mozzecane, cambiando vita.
Qui Aldighieri, prima operaio, ha aperto la friggitoria del centro, «Il pesciolino d’oro», gestita fino a poco fa. Ora è in pensione. Ma è tuttora un volto noto per il paese, che per lui sta vivendo ore di apprensione.
«È tutto un via vai», spiega l’edicolante. «Le persone entrano, chiedono informazioni. Aldighieri è molto conosciuto per la sua attività. Sono tutti sconvolti». M.V.A.