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«Piano degli interventi?
Qui tutti vogliono fare
senza in cambio dare»

Il sindaco Mario Faccioli: il suo mandato scadrà nel 2018
Il sindaco Mario Faccioli: il suo mandato scadrà nel 2018
Il sindaco Mario Faccioli: il suo mandato scadrà nel 2018
Il sindaco Mario Faccioli: il suo mandato scadrà nel 2018

Un biennio di cantieri aperti o conclusi, per circa 18 milioni di euro già spesi o stanziati. Tra scuole di Rizza e Dossobuono, palazzetto dello sport e nuova illuminazione pubblica a risparmio energetico, Villafranca chiude un biennio di grandi opere e apre il 2017 con altrettanti impegni e due bandi europei: uno per l’affidamento della gestione del servizio di distribuzione del gas e uno per l’ampliamento delle piscine comunali. «Sarà il nostro primo project financing», spiega il sindaco Mario Faccioli che fa un bilancio del 2016, ma anche dell’anno che si apre.

Sindaco, con il 2016 si è chiuso un anno importante.

Direi un biennio, piuttosto. Il 2015 è stato preparatorio. Sono stati due anni impegnativi, tra iter amministrativi e trasferte a Venezia e a Roma per spostarsi nei meandri di normative non facili. Ora ne vediamo i frutti.

Che bilancio dà di questo biennio?

Villafranca ha mostrato capacità amministrativa, tecnica e professionale notevole. Ho scoperto professionalità in municipio che mi hanno commosso.

Abbiamo concretizzato progetti in termini di scuole e di efficientamento energetico ottenendo diversi contributi pubblici con investimenti per 18 milioni di euro circa, un valore che a Villafranca non si era mai visto, senza fare mutui e pur con i tagli statali. Non ci siamo limitati alla buca o al lampione rotto. Abbiamo cercato di capire quale futuro dare alla città. E per le operazioni fatte non abbiamo avuto alcuna contestazione e gli obiettivi sono stati raggiunti.

Cosa porterà il 2017?

Abbiamo pubblicato il bando per il gas e arriverà anche quello per il gestore unico dei rifiuti del nostro ambito veronese del quale siamo capofila. Sono iniziati i lavori della nuova scuola elementare di Dossobuono, a settembre interverremo sulle medie della frazione e prenderà il via il potenziamento delle piscine comunali del capoluogo.

Tema centrale per il 2017 è l’urbanistica.

Si apre lo scenario sulla Villafranca che sarà. Ma è difficile fare una strategia in un tessuto economico che non ha una visione complessiva e non dà una mano né indica una via comune che vada bene per tutti. E la scelta strategica urbanistica non deve essere solo ricavo economico.

La si accusa di un ritardo nell’approvazione del Piano degli interventi.

Per chi dovrei farlo? Ora come ora, anche redigendo il Pi, nessuno verrebbe in Comune. Vogliono tutti fare, senza dare (con le manifestazioni di interesse al Pi il privato chiede ad esempio il cambio di destinazione d’uso di un’area dismessa, pagando al Comune il “contributo di solidarietà” calcolato dall’ente, ndr). Il mondo produttivo non funziona più. Bisogna innanzitutto sistemare standard e viabilità e analizzare bene. Il Pi prima identifica i poli scolastici e la parte del produttivo che ha più difficoltà.

Come vede il tessuto economico di Villafranca, a fronte della crisi?

Ha tenuto abbastanza bene, trovando il modo di reinventarsi con qualche sacrificio.

Capitolo manifestazioni e cultura: tra luminarie e alcuni ospiti che hanno suscitato perplessità, ritiene che il valore delle proposte vada rivisto?

(Mostra una foto dal telefonino) Me l’ha inviata un amico da Singapore. Là ci sono le stesse luci che abbiamo noi. Ma per vivere Villafranca in modo diverso non bastano le luminarie. Serve una profonda riflessione culturale, le potenzialità ci sono, ma non può dipendere tutto dall’amministrazione. Devono collaborare anche il tessuto sociale, economico e turistico. Villafranca è un richiamo, ma tutti devono contribuire.

Che Villafranca vorrebbe entro la fine del suo mandato, che scadrà nel 2018?

Mi si rimproverava che la città fosse fuori dai contesti strategici. Ora, pur col mio modo di fare, siamo capofila in contesti importanti. Si può fare di più? Può darsi. Ma attorno non si è fatto di meglio.

Un cruccio?

Non aver ancora ultimato la Grezzanella.

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