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Oggi si svuota la terapia intensiva

Il direttore dell’Ulss 9 Girardi riceve l’assegno per il MagaliniIl reparto di terapia intensiva dell’ospedale Magalini durante la fase cruciale dell’emergenza Covid
Il direttore dell’Ulss 9 Girardi riceve l’assegno per il MagaliniIl reparto di terapia intensiva dell’ospedale Magalini durante la fase cruciale dell’emergenza Covid
Il direttore dell’Ulss 9 Girardi riceve l’assegno per il MagaliniIl reparto di terapia intensiva dell’ospedale Magalini durante la fase cruciale dell’emergenza Covid
Il direttore dell’Ulss 9 Girardi riceve l’assegno per il MagaliniIl reparto di terapia intensiva dell’ospedale Magalini durante la fase cruciale dell’emergenza Covid

La casella dei pazienti ricoverati in terapia intensiva raggiungerà lo zero domani. Questo, almeno, è l’auspicio del direttore del Magalini Paolo Montresor. Lo svuotamento del reparto del covid hospital della provincia è senza dubbio un segnale importante nella lotta alla pandemia. Ieri al Magalini erano due i pazienti ricoverati: uno dovrebbe essere dimesso già in giornata, mentre il secondo verrà trasferito. Una volta svuotata la terapia intensiva, dunque, si procederà alla sanificazione di tutti gli ambienti. L’ospedale villafranchese era stato individuato come covid hospital a metà marzo e da quel momento tutti i servizi erano stati sospesi a data da destinarsi. La terapia intensiva, se tutto andrà come previsto, in parte rimarrà a disposizione per eventuali nuovi casi gravi mentre un’altra parte tornerà al suo impiego pre coronavirus. Se da un lato, quindi, il reparto più delicato dell’intero Magalini è praticamente vuoto, dall’altro è il punto natalità, riaperto lunedì 18 maggio, a tornare affollato. Ad oggi sono già tre i bambini nati a Villafranca. A bruciare tutti sul tempo era stata, nella notte fra venerdì e sabato scorso, la piccola Alice. «L’ospedale», spiega Montresor, «è stata una macchina che si è adeguata velocemente, dando risposte efficaci. Abbiamo lavorato all’avanguardia». E ancora: «Il Magalini è pronto per accogliere ancora situazioni d’emergenza, ma i miei colleghi specialisti vorrebbero tornare a fare le loro attività». La settimana scorsa il direttore era stato molto critico nel vedere piazze e bar affollati. «Stiamo parlando di un’epidemia provocata da un nuovo virus di cui non conosciamo ancora bene le modalità con cui può diffondersi. È uno spietato killer che sfrutta tutte le circostanze per poter sopravvivere». Per questo Montresor, come aveva fatto giorni fa, invita alla prudenza. Ieri intanto, alla base militare di Caluri, il colonnello Francesco De Simone a nome del Terzo stormo ha consegnato un doppio assegno: uno proprio al Magalini e l’altro alla casa di riposo Morelli Bugna. Mille euro ciascuno che hanno, oltre all’importo, un significato più profondo di vicinanza tra l'aeronautica e la comunità, come ha spiegato lo stesso colonnello. Alla cerimonia erano presenti Montresor e Pietro Girardi, direttore generale dell’Ulss 9; Manuela Tomasi, presidentessa della Morelli Bugna, e il sindaco di Villafranca Roberto Dall’Oca. Girardi, intervenuto ieri a Caluri, parlando del Magalini ha commentato: «La nostra speranza è di riuscire a riaprire tutto velocemente. Dipende da come andrà nei prossimi giorni, dai comportamenti nella nostra vita quotidiana». Sull’emergenza, invece, ha evidenziato: «La curva è assolutamente in calo e soprattutto le persone che si negativizzano sono di più di quelle che si positivizzano». Il colonnello De Simone, che lascerà il Terzo stormo a settembre, una volta scaduto il suo biennio, ha sottolineato il grande rapporto fra la città e la base: «L’aeronautica è presente a Villafranca da sessant’anni. Il Terzo stormo in questo momento di difficoltà ha ritenuto giusto, con una raccolta fondi spontanea, fare qualcosa di concreto per dare una mano a due strutture sanitarie di riferimento per il territorio». La donazione verrà impiegata, spiega la presidentessa dell'Ipab (che non ha registrato nessun caso Covid da inizio epidemia) Tomasi, per acquistare, in caso di necessità, dispositivi di protezione per ospiti e dipendenti. «Ringrazio per aver pensato anche alla casa di riposo», ha detto Tomasi, «e questo gesto ci dà speranza per il futuro». Il ringraziamento è arrivato anche da Montresor che oltre al valore effettivo della donazione ha rimarcato il gesto simbolico: «Ogni iniziativa ci aiuta e va ricambiata». Pure il Comune nei mesi scorsi ha raccolto 80mila euro che sono stati poi devoluti al Magalini. Ieri pomeriggio Dall’Oca si è detto orgoglioso delle realtà villafranchesi che collaborano tra loro: «L’aeronautica rappresenta molto per la città, abbiamo progetti importanti di collaborazione. Stiamo parlando di una realtà che va al di là della sua missione principale», ha detto il primo cittadino. •

Nicolò Vincenzi

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