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Nel grande silenzio elettorale spunta un sondaggio telefonico

Le elezioni amministrative sono alle porte a Villafranca
Le elezioni amministrative sono alle porte a Villafranca
Le elezioni amministrative sono alle porte a Villafranca
Le elezioni amministrative sono alle porte a Villafranca

Un sondaggio telefonico tra i cittadini villafranchesi lancia segnali di campagna elettorale, finora addormentata, in città come altrove. La data della chiamata alle urne per le prossime amministrative non è ancora stata decisa ma sarà tra la metà di aprile e la metà di giugno. E se nel sottosuolo della politica a Villafranca ci si muove da mesi, ancora nessuno si è sbilanciato. Ma il sondaggio ha di fatto avvisato che l’ora è arrivata. Per telefono viene chiesto ai cittadini quali tra cinque personaggi conoscano: Roberto Dall’Oca, sindaco uscente; Riccardo Maraia, assessore; Paolo Martari e Stefano Corazzina, entrambi consiglieri di minoranza e del Pd; Mario Faccioli, ex sindaco. Viene chiesto anche cosa se ne pensa dell’operato dell’attuale primo cittadino e quali siano i problemi di Villafranca. Sul committente del sondaggio aleggia comunque un alone di mistero. Non fa mistero delle sue intenzioni di ricandidarsi, invece, il sindaco Dall’Oca che si è già messo a disposizione delle segreterie di partito del Centrodestra. Queste ultime, tuttavia, finora hanno preferito un salomonico: «Centrodestra unito e proseguire il percorso amministrativo». Già, perché l’unico scoglio per il centrodestra, che a Villafranca sa ampiamente superare il 60 per cento di voti, è quello di restare «un pezzo unico». Su questo si aggrappano i possibili avversari le cui speranze sono accese da un’ipotesi di ritorno dell’ex sindaco Mario Faccioli, nell’alveo di Fratelli d’Italia e ora presidente (ma verso fine mandato) di Agsm Energia. «SuperMario» non nasconde la sua intenzione di riprovare con un terzo mandato, dopo questi cinque anni di stop. E ha cercato appoggi. Ma sempre nelle fila di FdI c’è chi guarda anche a una candidatura dell’ultimo minuto, con un terzo nome: quello di Maraia. Per ora l’interessato non si dice papabile. Faccioli, invece, ha un progetto: «In queste settimane ho fatto alcune riflessioni per capire se ci sono le condizioni. La situazione di Villafranca è delicata e se ci si butta lo si fa con responsabilità, non tanto per buttarsi. Mi viene riconosciuto che ho fatto bene e sono stato vicino alla gente. Sto elaborando un progetto ma devono esserci le condizioni». Ovvero? «Che ci siano persone che convergano su questo progetto che guarda al sociale, ai giovani, al contesto urbanistico, all’imprenditoria. Ho lavorato sull’ascolto, mettendo in discussione anche posizioni che sostenevo anni fa. Per presentarmi alla cittadinanza e rispondere in modo consono alle difficoltà del momento. Se sono un elemento di aiuto, e l’esperienza amministrativa ce l’ho, lo devo fare per Villafranca. Non è un ragionamento contro qualcuno o qualcosa, ma per la città. Negli ultimi cinque anni sono rimasto distante perché mi è stato chiesto, oggi la comunità mi chiede di pensarci, e io ci penso». Ha commissionato lei il sondaggio? «Non ne so nulla». Anche Forza Italia su Dall’Oca non ha sciolto le riserve e quest’anno pesa nel partito la presenza di Flavio Tosi che proprio nel 2003 fu l’artefice della divisione del Centrodestra con il suo progetto civico che costò il ballottaggio a Faccioli vinto sul filo del rasoio contro Martari. Ora Fi lavora «allevando» nuove leve con una scuola di politica. Sul fronte della Lega, il consigliere regionale Filippo Rigo è stato delegato come responsabile elettorale a Villafranca. E all’opposizione? Il centrosinistra guarda all’eventuale spaccatura del Centrodestra per giocarsi la partita. «Non mi candido», chiarisce Martari. «Qualche idea la stiamo elaborando, non è facile in questo contesto nazionale e visto l’esito delle regionali. Ma saremo in campo». Spera nella scissione del Centrodestra anche Lino Massagrande, «Noi per voi»: «Se ci sarà più di un candidato di centrodestra mi ricandido. Se sarà uno solo, non varrà la pena perché non ci sarebbe speranza».•.

Maria Vittoria Adami

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