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Il 4 maggio

Musica, poesia e arte: evento per la pace a Monzambano

di Alessandro Foroni
Il quadro "Guernica" di Picasso
Il quadro "Guernica" di Picasso
Il quadro "Guernica" di Picasso
Il quadro "Guernica" di Picasso

Diffondere una cultura di pace per fermare le guerre e evitare l’indifferenza. E’ questo l’intento di "Armiamoci per la pace e per un mondo senza armi", l’iniziativa organizzata dall’Associazione culturale Alda Merini che si terrà a Monzambano sabato 4 maggio.

La manifestazione, che ha il supporto del Comune di Monzambano, partirà dalla scuola primaria con una camminata animata di sensibilizzazione lungo le vie del paese. Il percorso si concluderà nella piazza del Comune con un girotondo musicale sulle note della canzone di Fabrizio De André. A quel punto si alterneranno momenti musicali, teatrali e artistici (street art e non solo) e vari interventi dei movimenti pacifisti aderenti alla giornata.

Alle 20.30 vi sarà il concerto a più voci "Mille papaveri rossi", curato da Enrico de Angelis, giornalista e storico della canzone italiana, già direttore artistico del Club Tenco. Sarà un modo per risentire i classici della canzone d’autore italiana legati al tema della pace.

Poi sulla facciata del Comune verrà proiettato il dipinto "Guernica" di Pablo Picasso, spiegato dall’artista Edoardo Bassoli. Successivamente il suono lancinante di una sirena e il buio faranno rivivere per qualche momento ciò che si prova nei teatri di guerra, prima del ritorno alla luce e a un momento musicale di speranza.

Alla manifestazione hanno aderito tante associazioni e movimenti, da Emergency a Medici senza frontiere, dal Movimento nonviolento a Libera, con numerose presenze anche dal Veronese. Tra i valeggiani che parteciperanno il poeta e scrittore Sergio Zuanetti, che leggerà alcune poesie, mentre Francesca Zanella, assistente scenografa in numerose produzioni cinematografiche di prestigio (da "Il traditore" di Marco Bellocchio a "Hammamet" di Gianni Amelio), ha progettato la locandina. In essa la erre di Armiamoci viene spinta via, per simboleggiare la possibilità della pace. Questo anche se sono una sessantina i conflitti in corso, dall’Ucraina al Niger, dal Medio Oriente al Mali. 

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