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Isola della Scala

Maxi incendio all’Agrofert: resta il mistero sulle cause

di Giampaolo Chavan
Il fuoco ha bruciato alcuni macchinari oltre ai rifiuti depositati nel capannone, provocando un odore devastante in tutta la zona
Il fuoco ha bruciato alcuni macchinari oltre ai rifiuti depositati nel capannone, provocando un odore devastante in tutta la zona
Il fuoco ha bruciato alcuni macchinari oltre ai rifiuti depositati nel capannone, provocando un odore devastante in tutta la zona
Il fuoco ha bruciato alcuni macchinari oltre ai rifiuti depositati nel capannone, provocando un odore devastante in tutta la zona

Uno scoppio o forse di più quando l’alba doveva ancora spuntare. E poi le fiamme. Estese su tutto il capannone e subito alte, visibili anche a chilometri di distanza. Ieri alle 5, il risveglio di alcuni residenti vicino al capannone dell’Agrofert, in via Ca’ Magre a Isola della Scala è stato traumatico. La scena presentatasi ai loro occhi era di quelle infernali. Come non bastasse sono stati costretti a subire un serio disagio a causa del diffondersi nel giro di pochi minuti di un odore maleodorante, riconducibile alla plastica bruciata nel maxi rogo.

Sono stati chiamati subito i Vigili del fuoco poi arrivati in forze con 21 pompieri da Verona e Bovolone accompagnati da tre autopompe, due autobotti. Sul posto, è stato fatto intervenire anche il Carro nucleare biologico chimico radiologico, destinato soprattutto al controllo dell’aria oltre che della contaminazione di chi ha lavorato per tutta la mattinata tra pompe e scale. L’intervento è continuato fin nel tardo pomeriggio anche se la task force dei Vigili del fuoco si è ridotta a nove unità. Oltre ai Vigili del fuoco, sono intervenuti anche i tecnici dell’Arpav e i carabinieri della compagnia di Villafranca. Sono stati proprio i militari dell’Arma insieme ai pompieri del Nucleo investigativo a tentare di risalire alle cause

. Fino a ieri sera, però, gli stessi uomini in divisa non si sono sbilanciati sulle cause. Pur contattato un paio di volte da L’Arena anche il titolare dell’Agrofert, operante nel campo dello smaltimento di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, non ha rilasciato dichiarazioni. Anche gli investigatori hanno mantenuto un atteggiamento riservato: a chi li chiedeva le origini di un rogo così vasto, hanno risposto con il classico: «Si sta indagando a trecentosessanta gradi». Ciò, evidentemente, non esclude che il rogo possa essere stato appiccato con dolo. Ma anche in questo caso, il muro degli investigatori dell’Arma è invalicabile: non si sa se il titolare dell’Agrofert con sede amministrativa a Padova e operativa a Isola della Scala è mai stato vittima di minacce da ambienti malavitosi o concorrenti. I carabinieri stanno comunque raccogliendo testimonianza per far piena luce sulle case del rogo. Non è escluso che saranno controllati anche i filmati delle telecamere vicino al capannone nelle ore che hanno preceduto l’incendio. Chi sta indagando, però, non esclude che il fuoco possa avere avuto origine naturale.

Tra i rifiuti, potrebbe esserci stato anche un qualsiasi tipo di batteria che se danneggiata con il lithium può originare il rogo tra i rifiuti estesosi, poi sempre per ipotesi, lungo tutto il capannone. In questo caso, però, si tratterebbe di un grave caso di negligenza di chi fornisce i rifiuti all’azienda con sede operativa ad Isola della Scala. Ieri sia i carabinieri che i Vigili del fuoco del Nucleo investigativo sono rimasti allo stabilimento dell’Agrofest fino a pomeriggio inoltrato. E ciò farebbe pensare che l’orientamento degli investigatori è rivolto verso la più che inquietante ipotesi dolosa. Il rogo ha avuto una portata notevole se solo si pensa che ha interessato tutto il capannone pur non intaccando la struttura dello stabile.

Sono bruciati una quantità enorme di rifiuti oltre ad alcuni macchinari con le pale meccaniche, utilizzate dagli operai dell’Agrofert per lo spostamento dei rifiuti nel magazzino stesso. A lanciare l’allarme, è stato un residente vicino all’impianto di stoccaggio dei rifiuti. Ha sentito uno scoppio molto forte tale da buttarlo giù dal letto alle 5 di ieri. Ha avvertito subito i Vigili del fuoco che intuita la gravità della situazione, hanno inviato cinque mezzi all’Agrofert. Il lavoro dei Vigili del fuoco non si è limitato solo alle operazioni di spegnimento dell’incendio, conclusisi già in mattinata ma anche ad escludere qualsiasi ripartenza delle fiamme. Sono state smosse, quindi, tutte le braci per far sì che qualsiasi focolaio venisse spento sul nascere, gettandoci la schiuma. Il lavoro dei pompieri si è concluso solo in serata. Le indagini, invece, continuano.•.

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