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Lugagnano di Sona

Martina, 8 anni, rapita da un tumore fulminante al cervello. «È volata in cielo»

La bambina è morta quattro mesi dopo la scoperta della malattia. Oggi alle 15 i funerali
Martina Lughezzani
Martina Lughezzani
Martina Lughezzani
Martina Lughezzani

Martina sorride: nelle foto al mare, davanti all’albero di Natale, abbracciata a papà Manuel e a mamma Sharon, con il suo completino da ginnasta o con in braccio la sua gattina. Un sorriso spontaneo, il suo primo approccio con gli altri. Chi l’ha conosciuta la descrive come espansiva, solare, amichevole, coinvolgente, forte ed energica, come ha dimostrato negli ultimi quattro mesi. I più difficili e sofferti, ma anche quelli in cui ha trasmesso la sua essenza di piccola donna capace di accettare le prove della vita e la forza per affrontare insieme a lei le tappe dolorose della malattia.

«È volata in cielo»

Martina Lughezzani, 8 anni di Lugagnano di Sona, è volata in cielo martedì mattina. «Per noi è proprio così», dice mamma Sharon indicando la mongolfiera disegnata a incorniciare le foto proiettate sulla parete della camera ardente. Una mongolfiera diventata simbolo del suo ultimo viaggio. Realizzarla è stato uno dei lavoretti proposti all’inizio dell’anno scolastico dalle insegnanti della scuola Silvio Pellico di Lugagnano, che Martina non ha potuto frequentare se non con qualche lezione online e tornando a scuola per tre giorni a dicembre. «I suoi compagni l’hanno fatta anche per lei», prosegue Sharon, «quando l’ho vista ho pensato: questa è la mongolfiera con cui volerà in cielo».

Tumore al cervello

A portarla via un male aggressivo e inoperabile: il glioma del tronco encefalico, una forma di tumore al cervello scoperta a inizio settembre approfondendo un improvviso disturbo a un occhio, unico campanello d’allarme fino a quel momento.

Mamma e papà

I genitori accettano di parlare per diffondere la lezione di vita che la figlia ha donato in questi mesi, in cui ha dovuto accettare lo stravolgimento della quotidianità, il cambiamento del corpo, le terapie aggressive per arginare il male. «Durante la malattia è maturata, ragionava come un’adulta. Nell’ultimo periodo si preoccupava per noi», racconta papà Manuel, «siccome non camminava più e la prendevo in braccio, temeva mi venisse mal di schiena. È sempre stata capace di adattarsi alle situazioni, lo ha fatto anche in questi mesi». Martina capiva la sua condizione e ne vedeva il peggioramento. «Ha dimostrato coraggio, non voleva farci vedere la sofferenza», affermano i genitori, «se aveva un momento di sconforto ci rassicurava dicendo che passava. Quando ha perso l’uso delle gambe ci ha detto che l’avremmo portata in giro con la carrozzina. E poi non voleva essere compatita e si arrabbiava se ci fermavamo a osservarla. È stata tenace fino all’ultimo respiro».

Gli ultimi regali

Martina voleva essere curata a casa e così è stato. Il mese scorso ha ricevuto due regali: andare a scuola per tre giorni e una gita in montagna. «Tornando da scuola cantava di gioia, non sembrava che stesse male», ricorda Manuel, «solo chi ha potuto conoscerla sa quanto era speciale e che cuore grande avesse».

I messaggi

Il grazie della famiglia Lughezzani va al personale del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale di Borgo Trento, ma anche alle maestre e alla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Lugagnano, Miriam Avila, che in un messaggio pubblicato sul sito dell’Istituto ha invitato i docenti, quando torneranno in classe lunedì, «a osservare un minuto di raccoglimento per commemorare la memoria di una dolcissima bambina che porteremo sempre nel cuore».

Il sindaco Gianfranco Dalla Valentina ha espresso alla famiglia la vicinanza di tutta la comunità. «Martina aveva entusiasmo, era affettuosa, attenta, sempre contenta e positiva, qualità che trasmetteva al gruppo. Era portata per la ginnastica ritmica, seguiva i nostri corsi da quando aveva quattro anni», ricorda l’insegnante Emanuela Forlin dell’Asd Danzagiocando. «Ci ha dato forza per sorridere in questo periodo», affermano Manuel e Sharon, «sappiamo che continuerà a darcela anche ora che dovremo vivere senza di lei». L’ultimo saluto a Martina sarà oggi alle 15 nella chiesa parrocchiale di Lugagnano.

Katia Ferraro

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