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Sommacampagna

Gaia, la 12enne campionessa di calcolo. «Il mio idolo? AstroSamantha»

Samantha Cristoforetti e Gaia Zito
Samantha Cristoforetti e Gaia Zito
Samantha Cristoforetti e Gaia Zito
Samantha Cristoforetti e Gaia Zito

Lei con i numeri ci gioca. Li controlla come un giocatore fa girare la palla. E vince, Gaia Zito, a dispetto dei suoi soli 12 anni. Il titolo regionale di «calcolo mentale», disciplina introdotta in Italia grazie dallo scrittore ed ideatore di giochi Dario De Toffoli è suo, come l’ottavo posto nel Campionato nazionale organizzato dall’università di Udine.

 

Gaia e la sua famiglia

Niente calcolatrici, computer, fogli e penne: unico strumento ammesso i neuroni, addestrati agli algoritmi con la stessa costanza e dedizione dell’atleta. La giovane alunna della prima «G» delle medie «Dante Alighieri» potrebbe essere definita «figlia d’arte»: i genitori, Letizia e Vittorio, sono entrambi docenti di matematica e per giunta uno zio è ingegnere. «Noi non c’entriamo», sorride la mamma, «lei fa tutto da sola».

Perfezionista, perché nonostante il successo pare abbia rimpianto il non avere avuto, nelle ultime prove, «quel po’ di allenamento in più». Che la sua pagella brilli anche (e proprio) nella materia che a molti altri causa incubi è un dato di fatto. Altrettanto lo è il suo amore totale per la scienza.

«L’altra mia grande passione», confessa infatti Gaia, «è l’astronomia. Il mio sogno nel cassetto è diventare ingegnere aerospaziale. Samantha Cristoforetti è il mio idolo, vorrei tanto conoscerla, diventare come lei».

Viste le premesse potrebbe accadere. Nel frattempo la disciplina cominciata per gioco, complici una proposta scolastica ed un corso di «coding», la porta a maneggiare in scioltezza addizioni, sottrazioni, resti, potenze, frazioni, espressioni e calcolo combinatorio, non importa con quante cifre (anche 10-11) in gioco.

 

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La gara

Nelle giornate di gara, come nello sport, ci si ritrova per categorie: medie, superiori fino agli ultrasessantenni. Tutti uniti in una sfida mentale che non ammette calcoli scritti e digitali ma solo una risposta da segnare, con penna non cancellabile, a lato di ogni domanda. Giusta o sbagliata. Si tratti di ballare con le date, indovinare «che giorno era quel giorno», mettiamo caso fosse un 15 marzo del 1921... O di risolvere, «a mente» come dicevano un tempo le maestre, operazioni che per un essere umano normale risultano solubili solo in una bustina di antidolorifico. Questione di memoria, strategia e allenamento.

«Perché ci sono libri che spiegano le tecniche ma il grande lavoro lo devi comunque fare da solo», conferma mamma Letizia. Nel frattempo la piccola e forse futura scienziata del cosmo trova il tempo di giocare a «badminton», sport di racchetta (la sua versione ludica da spiaggia e scampagnata è tutt’altra cosa, ndr) tra i più veloci e impegnativi a livello di riflessi. E di studiare chitarra: altro terreno, la musica, che rasenta e spesso tocca i confini della matematica.

Ma il chiodo fisso resta lì, legato alla girandola di numeri da mettere in fila, ad «un’estate da usare per allenarsi a fondo». Perché alla fine tutta questa girandola di numeri è e resta, per ora, solo un gioco.

A Gaia arrivano i complimenti di tanti, inclusa l’assessora alla Cultura di Sommacampagna, Eleonora Principe, estesi a «tutti i ragazzi/e che coltivano interessi e passioni». Non ci sono segreti o formule magiche, tutto nasce sempre da un’ispirazione, da qualcosa che sta «dentro». Dev’essere stato così anche per AstroSamantha. Chissà, magari davvero un giorno si incontreranno.•. ha collaborato Lorenzo Quaini

Paolo Mozzo

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