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Fuoco al presepe di San Zeno Il Bambin Gesù non ha più casa

La capanna andata a fuoco durante la notte.  Era molto vicina alla canonica e alle case
La capanna andata a fuoco durante la notte. Era molto vicina alla canonica e alle case
La capanna andata a fuoco durante la notte.  Era molto vicina alla canonica e alle case
La capanna andata a fuoco durante la notte. Era molto vicina alla canonica e alle case

Notte di passione a San Zeno in Mozzo, frazione di Mozzecane, dove martedì alle 22.30, ignoti hanno dato fuoco alla casetta della natività del presepio costruito in piazza suor Pura Pagani che sabato doveva ospitare il presepe vivente. L’allarme è stato dato da un passante e subito gli abitanti della frazione mozzecanese hanno chiamato i pompieri e i carabinieri di Villafranca. Nella piazza ci sono sei casette. Quella incendiata era appunto la capanna che doveva ospitare la Madonna con il bambino, posto nella mangiatoia, e San Giuseppe. Era la più vicina, tra l’altro, alla chiesa parrocchiale e al busto in bronzo di suor Pura, ed è andata distrutta. Le fiamme, per fortuna, non hanno fatto altri danni. «L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco», spiega l’assessore delegato alle frazioni Simone Faccioli, «ha evitato che le fiamme si propagassero alla vicina canonica. Ai pompieri hanno dato man forte i volontari dell’associazione Famiglie insieme che gestisce il centro sociale e che con i giovani della parrocchia aveva costruito il presepio». I carabinieri stanno cercando di risalire all’autore dell’incendio. Escludono sia stato innescato da un corto circuito elettrico e lo attribuiscono a un atto volontario. Le telecamere della zona potrebbero aiutare a fare chiarezza. «Sabato», garantisce Faccioli, «alle 15.30 il presepio vivente sarà comunque rappresentato da una settantina di figuranti. Portiamo avanti la tradizione da 21 anni e non sarà certo un atto vandalico a fermarci». Il parroco don Vittorio Girelli racconta: «Sono stato svegliato dal rumore proveniente dal piazzale della chiesa. Le fiamme erano già alte ma per fortuna non ci sono stati danni alla chiesa, alla canonica e al busto di suor Pura. È un grande dispiacere anche perché il gesto indica poco rispetto nei confronti delle persone e della religione. È un segno di estrema povertà culturale e spirituale». «È un atto che lascia un vuoto dentro», aggiunge Valter Morari. «È un’offesa per la tradizione e indica disprezzo dei valori culturali e religiosi. Si stanno ormai superando tutti i limiti», aggiungono le persone che abitano nelle vicinanze e chi si è dato da fare per costruire le casette. •

Vetusto Caliari

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