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Fiumi ripopolati con i pesci
Centomila tra tinche e carpe

I fiumi del veronese, e più in particolare della zona di Villafranca, nelle scorse settimane sono stati teatro del ripopolamento di due diverse specie ittiche. A distanza di una settimana, infatti, sono stati rilasciati circa 97mila esemplari fra tinche e carpe. A inizio mese si è svolta la prima parte delle operazioni con 59mila carpe immesse in diverse località del territorio, mentre altre 38mila tinche sono state introdotte venerdì 10 novembre. L’attività rientra nell’ambito degli obblighi ittiogenici e quindi di ripopolamento periodico delle aste fluviali, fa sapere Veneto Agricoltura, azienda della Regione che promuove e realizza interventi anche per lo sviluppo dell’acquacoltura e della pesca e che ha condotto entrambe le operazioni di semina. Gli esemplari liberati di cyprinus carpio, ovvero la carpa, hanno tutti le dimensioni che variano tra i 10 e i 12 centimetri. I corsi d’acqua oggetto di questo progetto sono stati molti e toccano diversi comuni soprattutto del villafranchese, ma non solo. Quello più interessato è stato Trevenzuolo con 4.370 carpe complessive. Principalmente sono stati individuati i fiumi Tione e Tartaro. Per quanto riguarda il primo, i comuni coinvolti sono stati: Mozzecane (2mila esemplari), Nogarole Rocca ed Erbe (3mila). Nel Tartaro, invece, sono state le acque di Povegliano, Vigasio, Isola della Scala e Pellegrina quelle interessate e tutte con almeno 3mila carpe. Non solo i fiumi sono stati protagonisti di questa particolare attività. Ulteriori 30mila esemplari sono stati rilasciati anche in corsi d’acqua secondari. Si passa dal fosso Piganzo a Isola della Scala al fosso Nuovo a Palù a Mozzecane; la fossa Giona a Vigasio-Isolalta; la Calfura a Pioppa, a Isola della Scala; Ladisa a Chitalò nel comune di Povegliano; la Baldona a Vigasio; la Brà a Bovolino di Buttapietra e a Villa Boschi a Isola della Scala; la Gambisa a Erbé; la fossa Grimana a Trevenzuolo e infine il canale Bussé a Vallese e a Roverchian.

Il programma di semina tiene conto necessariamente delle condizioni idriche delle acque della rete idrografica della provincia e, per motivi sanitari, rende noto ancora Veneto Agricoltura, sono state escluse quelle della sponda sinistra dell’Adige, ovvero il bacino del Fratta-Gorzone. La prima operazione condotta ha preso il via, in mattinata, in un allevamento ittico a Ronco all’Adige.

La seconda parte del ripopolamento, poi, ha riguardato appunto le 38mila tinche. Gli esemplari, tutti oscillanti fra i 4 e i 6 centimetri, sono stati rilasciati alcune settimane fa e l’attività è iniziata in una piscicoltura a Bonferrato. Anche in questo caso sono stati interessati molti comuni del villafranchese.

Sia il ripopolamento delle carpe che quello delle tinche è stato svolto con la collaborazione dell’Amministrazione provinciale, del Servizio tutela faunistico ambientale e degli agenti del Corpo di polizia provinciale.N.V.

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