Aveva terminato il lavoro in serata e stava per concludere la giornata facendo il giro di visite domiciliari. Ma ha trovato l’auto danneggiata. Così per la dottoressa Mara Cabriolu, medico di base a Custoza, frazione di Sommacampagna, l’esperienza ambulatoriale in paese finisce. «Sono morta di paura. Chiudo lo studio».
La vicenda
Il 29 dicembre la donna è uscita dall’ambulatorio nella zona residenziale di via Don Malacchini. «Erano le 19.30. Nell’entrare in auto ho messo la mano sulla maniglia bagnandomela. Ho pensato fosse umidità. Ma poi mi sono accorta che non riuscivo a fare manovra per spostare la macchina. Sono uscita e ho capito».
L’auto aveva due ruote a terra: erano state tagliate. Le fiancate erano rigate e l’intero veicolo era imbrattato di una sostanza appiccicosa.
Cabriolu ha chiamato i carabinieri e l’indomani ha sporto denuncia. Ma ha preso anche un’altra decisione: «Mi sono spaventata a morte. Perciò chiudo l’ambulatorio. Lavoro spesso fino alle 22 e quando esco c’è buio. Non mi sento sicura».
Il trasferimento
La dottoressa a Custoza segue 500 persone. Ma trasferirà tutta la sua attività all’ambulatorio di via Leonardo Da Vinci a Sommacampagna. «Lì siamo in sette ed entro la primavera saremo in nove, con due segretarie. Daremo maggior copertura ai servizi, ma soprattutto siamo più protetti».
Era una decisione già presa. «Aspettavo di terminare le vaccinazioni antinfluenzali per gli anziani. Ma anticipo. Mi dispiace molto perché mi piace Custoza».
Danni e furti nel quartiere
Cabriolu non crede sia un gesto rivolto a lei: «So che nello stesso pomeriggio ci sono stati danneggiamenti in via Bellavista». In effetti dei ladri si sono introdotti in un’abitazione. Ma secondo il sindaco Fabrizio Bertolaso gli episodi non sono collegabili.
Quanto ai furti in abitazione il primo cittadino spiega: «Non abbiamo registrato picchi, se non gli episodi che purtroppo si ripetono tra settembre e gennaio con le giornate più corte».
Di recente è stato allargato anche a Custoza il Controllo di vicinato. Tra Sommacampagna e frazioni sono circa 300 le persone inserite nella chat. «Ovviamente è un deterrente, non risolve il fenomeno». Del danneggiamento dell’auto della dottoressa, infatti, nessuno si è accorto.