La consolle da dj sovrastata da gigantografie dei personaggi dei cartoni animati giapponesi, del cantautore Bob Marley e dell’ex cestista Michael Jordan. E, sul vicino scaffale, la medaglia d’oro vinta giusto un anno fa a Malaga (Spagna) nella finale del campionato europeo di maxibasket (la pallacanestro degli atleti non più giovanissimi, ndr) con la nazionale Italia Underdogs Over 45, di cui è uno degli atleti di punta. Damiano Dalfini, 45 anni, troneggia nel suo «studio di registrazione» ricavato al piano rialzato della sua casa in via Molini a Villafranca. È un ex professionista della pallacanestro, della gloriosa Glaxo di mister Franco Marcelletti: 105 chilorgammi di peso per due metri di altezza. Ora questo villafranchese «doc» da quasi un trentennio fa ballare giovani e meno giovani con il nome d’arte di «Domus D».
Damiano Dalfini, il basket e la musica
Tra mixer e campo l’incertezza sulla primogenitura tra le due passioni è lecita. «A sette anni giocavo a pallacanestro nella Polisportiva San Giorgio di Villafranca», spazza i dubbi il gigante. «Anche se a me sarebbe piaciuto di più il calcio, ma vista la mia statura la via del basket era scontata».
A sedici anni arriva l’ingaggio alla Scaligera Basket, sotto la guida di coach Franco Marcelletti. «Da quel momento la pallacanestro divenne la mia professione. Dopo Verona, che era in serie A, giocai in varie formazioni di serie B1 e B2 di tutta la penisola, da Pavia a Capo D’Orlando in Sicilia, fino ai 40 anni». Ma i tempi della Glaxo restano indelebili: «Fu da subito un trionfo. Era il 1993, stavamo sfidando la Recoaro Milano guidata da Sasha Djordevic. Mister Marcelletti, rimasto a corto di uomini, mi disse di entrare in campo. All’inizio eravamo sotto di cinque punti e terminammo con 10 punti di scarto in più dei milanesi. Vestii i colori gialloblù fino al 1999, mentre nel ’98 vincemmo la coppa Korac a Belgrado».
Il basket anche da «vecchietto» e la carriera da dj
Nessuna intenzione di mettere il pallone nell’armadio. «Proseguii l’attività agonistica al di fuori del circuito professionale. Tuttora faccio parte degli azzurri dell’Italia Underdogs Over 45. Purtroppo un’operazione alla gamba sinistra mi ha costretto a fermarmi da tre mesi. Nel 2024, tuttavia, tornerò a calcare il parquet con la maglia azzurra per disputare gli europei che saranno proprio nella nostra Penisola».
Nel frattempo un’altra passione si fa strada. Al posto della palla i cursori di un mixer. «Accadde nel 1994, un anno dopo l’ingresso nella Scaligera», conferma Damiano. «Avevo visto all’opera dj Dami, alias Damiano Nalini, e volli cimentarmi anch’io nel mixaggio dei vinili, diventati nel corso degli anni cd ed ora chiavette usb. Cominciai con animare le feste della Polisportiva San Giorgio».
Papà Giuseppe non era del tutto entusiasta, per il figlio vedeva più adatta la carriera, già brillante, di cestista. Ma al cuore non si comanda. «Riuscii a conciliare le due passioni. Con la scusa di giocare in trasferta», spiega Dalfini, «girai l’Italia con dischi, consolle e amplificatori sempre al seguito».
Restava il compito non facile di trovarsi un nome. E qui la cultura gioca un ruolo. «Il nome Domus D deriva dal latino “casa”, un riferimento alla musica “house”», spiega Damiano, ovvero il titolare della «D». «Me l’inventai quando frequentavo la quarta del liceo linguistico Medi di Villafranca, dopo aver sollecitato i miei compagni a trovarmi un nome d’arte. Le loro proposte non mi piacquero e così mi arrangiai». Come si dice, chi fa da sé fa per tre.
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La carriera da disk jockey
Il cestista che divenne dj racconta: «A Verona sono stato un po’ dappertutto. Durante la carriera sportiva suonavo soprattutto l’estate: tuttora sono dj fisso a Marina di Ravenna. Dopo i 40 anni il disk jockey è diventata la mia professione a tempo pieno. Ora suono il venerdì sera a Boscomantico, ma anche al Berfi’s di Verona e all’Opera (Ex Epoca) di Bussolengo. Il mio pubblico è eterogeneo, dai 18 anni in su. Allestisco pure uno spettacolo itinerante, il Domus D Live Show, che propongo in discoteche, feste della birra e sagre, con ballerini, vocalist, percussionista e io al mixer. Sono inoltre il dj che cura gli intermezzi musicali delle partite del Verona Volley e della Tezenis (basket) al PalaOlimpia Agsm Forum».
Basket, serate musicali, una fidanzata di nome Giorgia («Di più non dico»)e impegni che si accavallano. «Ho un mio programma fisso nella bresciana Radio Viva che si intitola Viva By Night e va in onda ogni settimana. Produco anche musica, firmandola Domus D sulla piattaforma Spotify», spiega Damiano. «Tre anni fa, infine, sono stato l’unico dj nella storia villafranchese ad esibirmi sulla torre del castello per un video di rilancio della fiera dei santi Pietro e Paolo nei mesi immediatamente successivi al lockdown».