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Antenna 5G, tensione alle stelle

Un ripetitore con tecnologia 5G
Un ripetitore con tecnologia 5G
Un ripetitore con tecnologia 5G
Un ripetitore con tecnologia 5G

L’ultima speranza per i cittadini che non vogliono l’antenna 5G a Marchesino è riposta nei proprietari del terreno. Sono loro che hanno stipulato un contratto con Wind Tre e adesso tocca proprio a loro convincere l’azienda telefonica a spostarla un po’ più lontano dalle case. Sulla vicenda, il clima è incandescente. Lo si è capito bene nell’assemblea convocata dall’amministrazione comunale venerdì sera nel cortile delle ex-scuole elementari della frazione di Buttapietra. La discussione è degenerata in accesi scontri verbali, conditi da accuse reciproche. È stata una serata in cui il chiarimento definitivo sulla situazione in atto ha portato all’uso di toni accesi. La sindaca Sara Moretto ha ripercorso la vicenda del ripetitore, ricordando che l’azienda telefonica ha comunicato al Comune di voler innalzare in una zona residenziale di Marchesino una struttura alta 30 metri che all’inizio verrebbe usata per la rete di telefonia mobile attualmente presente e poi per il 5G. «Io non voglio fare un discorso basato sugli effetti sulla salute di quest’antenna, perché non sono un medico, ma dico che non la voglio perché si tratta di un mostro che avrebbe un impatto anche solo visivo fortissimo», ha ripetuto più volte la prima cittadina. «Marchesino, che è una località in crescita, contraddistinta dal fatto di avere tutte case piccole ed una serie di servizi, finirebbe per diventare conosciuta come il paese dell’antenna; chi verrà più ad abitare qui?». Coadiuvata dal Luca Zonin, l’assessore alla Gestione del territorio, ed Antonio Sala, l’avvocato che ha seguito il Comune in questa vicenda, Moretto ha spiegato che, dopo che erano stati presi due provvedimenti volti ad impedire l’innalzamento dell’impianto, prima dall’ufficio tecnico comunale e poi da lei stessa, la pubblicazione di un decreto governativo che di fatto esautora i Comuni da decisioni sulle reti di telefonia ha ora reso impossibile agire legalmente. «È una cosa che mi infastidisce, perché io non sopporto che mi impediscano di esprimermi», ha precisato. Il clima, sino ad allora tranquillo, della serata è cambiato quando sono intervenuti i fratelli Enrico e Giordano Fiorio, i titolari della ditta di commercio di ortofrutta che ha stipulato con Wind Tre il contratto per l’uso per nove anni del terreno posto in una zona residenziale su cui dovrebbe sorgere l’antenna. Hanno spiegato che nel testo che hanno sottoscritto non si parla di una struttura alta 30 metri ed hanno affermato che loro l’accordo non lo hanno stipulato per soldi. «Noi abbiamo serie difficoltà con la ricezione dei telefoni, una situazione che per un’azienda come la nostra è un serio problema, per cui abbiamo accolto la proposta convinti di avere un servizio per noi come per i cittadini di Marchesino», ha affermato Enrico Fiorio. Poi ha avuto più di uno scontro verbale con alcuni cittadini in assemblea, alla quale hanno assistito poco meno di duecento persone, e, soprattutto, ha avuto un battibecco con la sindaca. In particolare quando Sara Moretto ha affermato che a questo punto a risolvere il problema devono essere i proprietari del terreno, i quali avevano già proposto di spostare l’antenna su altre aree di loro proprietà. Un fatto che per gli amministratori non avrebbe però modificato di molto la questione. «Io non mi prendo la responsabilità di prendere in mano la situazione, che deve essere risolta da chi l’ha creata», ha detto la sindaca. «Noi ci impegniamo a fare il possibile, ma, non potendo recedere dal contratto, possiamo solo cercare di trovare un accordo», hanno ribadito i fratelli Fiorio che hanno affermato che il loro padre, pur non entrando in questa vicenda, ha ricevuto pesanti lettere anonime. La complicata vicenda dell’antenna, andrà quindi avanti fra tentativi di trattativa fra i proprietari del terreno e Wind Tre, che saranno compiuti mentre il Comune cercherà, in qualche modo, di allungare i tempi. •

Luca Fiorin

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