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Magalini

A Villafranca punto nascite chiuso da sei mesi, la protesta delle ostetriche

La manifestazione al Magalini (foto Pecora)
La manifestazione al Magalini (foto Pecora)
Protesta per il punto nascite a Villafranca (video Pecora)

Tornano a protestare le ostetriche dell'ospedale Magalini di Villafranca, riconvertito, per la seconda volta, in ospedale covid il 31 ottobre. Da novembre è stato chiuso anche il punto nascite e da allora qui non nascono più bambini. Il drappello ha ricordato che il Magalini è l'unico di sette ospedali veneti a non aver riattivato il servizio, cuore pulsante di ogni struttura. Lo ha fatto persino l'ospedale di Schiavonia, luogo simbolo della prima ondata di pandemia. «Perché non Villafranca?» si legge nei cartelli delle ostetriche tornate a manifestare davanti alla struttura villafranchese, stamattina, supportate dal'Unione Sindacale di Base Usb.

«Noi restiamo in sala parto. L'ostetrica accoglie, non abbandona», hanno scritto. «Queste ostetriche, circa una quindicina, chiedono di tornare a lavorare, le condizioni per riaprire ci sono, non è una questione legata all'emergenza», spiega Gabriele Raise, dell'esecutivo regionale di Usb, «l'ospedale Santorso di Vicenza e quello di Schiavonia lo fanno. Anche Legnago, nell'Ulss9, che vive altrettanta pressione per l'emergenza covid, è riuscito a mantenere aperto il punto nascite. È palese che qui si voglia favorire il privato».

 

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