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Processo per stalking

Vicina da incubo, insulta, sporca e minaccia: «Non ne esci vivo, sono la figlia di Messina Denaro»

Cinquantenne per anni ha reso la vita difficile ai condomini di un palazzo in Valpolicella staccando i contatori dell’acqua e ostruendo l’ingresso con le immondizie. È a processo per stalking, a marzo la sentenza
La polizia davanti a un condominio
La polizia davanti a un condominio
La polizia davanti a un condominio
La polizia davanti a un condominio

Di certo la vicina che nessuno vorrebbe avere, arrabbiata con tutti coloro che vivevano nel suo condominio e già denunciata in passato per la medesima ragione: urla, offende e lascia le immondizie sul pianerottolo in modo da impedire il passaggio.

Stalking l’accusa di cui A.A. 52 anni originaria di Rovereto ma residente in Valpolicella, ieri doveva rispondere davanti al giudice Francesca Cavazza e al pm d’udienza Giorgia Bonini.

Insulti e dispetti

A partire dal 2018, stando all’imputazione, ne ebbe per tutti. Se la prendeva con i nuclei familiari insultandoli e gioendo delle loro disavventure (la loro auto era stata danneggiata dall’alluvione). Dal dicembre 2019 al marzo 2020, una volta terminati i processi a suo carico (e per il suo comportamento era stata un periodo ai domiciliari), aveva ricominciato a chiamarli «assassini» e a seminare i sacchetti della spazzatura. Da maggio li metteva davanti alle loro porte, nel vano della cantina e sugli altri pianerottoli costringendo i vicini a liberare e a pulire gli spazi comuni per evitare olezzi.

Insulti e minacce

In agosto iniziò a dare del criminale a un condomino: «Sei stato in prigione, ti sbatto in galera, lo giuro sulla tomba di mia mamma e di mio papà... non ne esci vivo». E straparlava: «Scappa, non ne esci vivo, sono la figlia di Matteo Messina Denaro».

Fastidiosa, insultò un padre che stava giocando con il figlio accusandolo di non educare i figli e «consigliandogli» di vendere la casa e di andarsene. Nella primavera del 2021 ricominciò a spargere l’immondizia e poi a staccare i contatori dell’acqua di tutti gli appartamenti. C’è chi installò una scala esterna per non passare dall’ingresso. Ieri il pm, non ritenendo vi fossero gli elementi per lo stalking, ha chiesto la derubricazione del reato in molestie e la condanna a due mesi di arresto. La sentenza sarà pronunciata il 4 marzo. 

Fabiana Marcolini

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