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FUMANE

Un anno senza Chiara Ugolini. «È sempre con noi. Tragedie come la sua non accadano più»

Tanti giovani hanno preso parte alla fiaccolata e alla messa di suffragio Una panchina rossa dedicata alla commessa. «Fermiano la violenza»
FIACCOLATA PER CHIARA UGOLINI (FOTO PECORA)

Chiara c'è. Perché l'amore non muore. Chiara c'è. Negli occhi, nei volti, nel cuore di tutti quelli che l'hanno conosciuta e non la dimenticheranno. Mai. Chiara c'è, assente nel corpo ma presente nello spirito. Perché sono tante, tantissime le tracce di affetto, bontà, impegno, gioia che ha lasciato impresse in famiglia, a scuola, nella comunità, tra gli amici e nello sport durante la sua, seppur breve, vita.

L’anniversario A un anno di distanza da quel 5 settembre che ha sconvolto la comunità di Fumane, è toccante e tenero il ricordo di Chiara Ugolini, la ventisettenne rimasta vittima di una violenza brutale per mano di Emanuele Impellizzeri, suo vicino di casa a Calmasino, dove la giovane si era trasferita per vivere insieme al fidanzato Daniel Bongiovanni. Dove si sono spenti per sempre il suo sorriso, la sua passione per la pallavolo, i viaggi e i bambini, la sua disponibilità verso tutti. Perché aveva un cuore così grande, Chiara, che il suo battito si sente ancora. Per il primo anniversario della tragedia costata la vita alla giovane di Fumane, paese in cui è cresciuta e ha vissuto con la famiglia prima di trasferirsi sul lago di Garda, l'amministrazione comunale e la parrocchia si sono fatti promotori di un duplice appuntamento, religioso e civile: una messa-ricordo, in suffragio di Chiara a un anno di distanza dalla morte, e una fiaccolata dalla chiesa al municipio. Con tapap finale alla panchina rossa posizionata davanti all'ingresso della casa comunale non solo a memoria della giovane ma anche a richiamo contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne.

Fiaccolata in ricordo di Chiara Ugolini (video Pecora)


Grande partecipazione Gremite la chiesa parrocchiale e la piazza, colme di giovani e adulti che hanno voluto partecipare non solo per stringersi in un corale abbraccio ai genitori di Chiara, Luigi Ugolini e Oriana Bonato, al fratello Andrea, agli zii e ai cugini, alle compagne del Palazzolo Volley e agli amici più cari, ma anche per riflettere sulla violenza di genere e promuovere insieme quel salto culturale necessario a costruire relazioni sane e paritarie che non lascino mai spazio a maltrattamenti e abusi. «Il dolore per la perdita di Chiara è grande, siamo ancora tutti costernati e increduli», ha rimarcato il parroco di Fumane, don Emanuele Novelli. «L'amore, però, vince la morte e quello che Chiara ha sperimentato e donato ci accompagna sempre, facendola sentire ancora viva e presente tra noi». Il sacerdote ha invitato a confortare i familiari della ventisettenne, ma anche a fornire un sostegno concreto alla lotta contro la violenza sulle donne. «Seminiamo insieme una cultura basata sul rispetto della persona, perché morti come quella di Chiara non accadano più».

L’impegno Lo segue a ruota il sindaco di Fumane, Daniele Zivelonghi, che alla panchina rossa ha parlato della necessità di instaurare relazioni costruttive, basate sull'aiuto reciproco. «Come comunità civile siamo chiamati a riflettere su cosa significhi vivere insieme e come sia meglio farlo, per il bene di tutti», ha sottolineato Zivelonghi. A testimoniare l'impegno di istituzioni e comunità contro la violenza c'erano, al suo fianco o tra la folla, sindaci, assessori e consiglieri comunali di tutti i paesi della Valpolicella, di Sant'Anna d'Alfaedo, Dolcè e Brentino Belluno. In piazza il fioraio Mario, ha dedicato la vetrina del suo negozio ai volti delle donne vittime di femminicidio con un monito: «Fermiamo la violenza». E lì vicino un fiocco rosso, con un cuore e un messaggio: «Sempre con noi». Perché Chiara c'è. 

Camilla Madinelli

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