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Premio a Bepi Sartori
poeta in camice bianco

di Giancarla Gallo
Bepi Sartori, medico e poeta
Bepi Sartori, medico e poeta
Bepi Sartori, medico e poeta
Bepi Sartori, medico e poeta

Bepi Sartori, quasi sessant' anni di lavoro amorevole, dedicato ai suoi pazienti; quasi sessant'anni di poesie e scritti sulla sua professione di medico condotto, raccolti in un libro intitolato non a caso El meio mestier del mondo (edizioni dell'Aurora, 2016). Il poeta dialettale ha vinto un prestigioso e meritato premio a livello nazionale della Federspev (Federazione nazionale sanitari pensionati); gli verrà consegnato domenica a Roma dal presidente nazionale, il professore Michele Poerio al medico veronese.

«La raccolta di poesie è stata voluta da Roberto Mora, presidente dell'Ordine dei medici di Verona», racconta Bepi Sartori, che di anni ne ha ormai 81, anzi 20 come dice scherzando (perché è nato il 29 febbraio del 1936), «per poterle diffondere nell'ambiente medico soprattutto tra i medici giovani. Un lavoro, che se fatto con passione, entusiasmo, disponibilità e carica emotiva è il mejo mestier del mondo».

Bepi Sartori, che lo aveva scelto e desiderato sin da prima di vincere la condotta in Valdadige nel 1962: territorio lungo e stretto che lui percorreva a cavallo, stando a disposizione tutti i giorni, sabato e domenica compresi, 24 ore su 24. Medico condotto a tempo pieno, che seguiva, secondo lo statuto di una volta, le persone povere che non potevano pagarsi l'assistenza medica. «E guarda caso i bambini nascevano, chissà perché, sempre di notte e molti proprio a Natale, non c'erano feste», continua; e ancora, dopo tanti anni, si commuove col nodo in gola, ripensando a tutte quelle vite a cui ha aperto o chiuso gli occhi. Tante storie di persone che ha visto nascere, seguito nella crescita ed invecchiare. «Quante cose ho imparato da quei vecchietti e vecchiette, vite semplici fatte di sacrifici, ma oneste e schiette. Li ho tutti nel cuore, mi hanno regalato giorni vivi, la mia valle, l'Adige che corre incessante strapegandosse via i sogni catà su casa par casa. Ma tra le poesie, oltre a quelle dove la malinconia la fa da padrona o i ricordi tristi, ci sono anche quelle spiritose di vere e proprie macchiette tra i pazienti, delle assurdità delle leggi o delle normative sanitarie.

Oltre ad aver concluso al Ristorante Al Tesoro di Corrubbio di Sant’Anna d'Alfaedo la rassegna Cantar Marso, con successo, Bepi Sartori conduce con Giorgio Sembenini - che ha curato la trascrizione delle poesie e dipinto la copertina del libro - il «Luni del Poeta» al ristorante La Genovesa di Verona il primo e il terzo lunedì del mese, organizzando incontri e letture.

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