<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Candidatura presentata a Vinitaly

L'appassimento delle uve della Valpolicella candidato a patrimonio dell'umanità

L'appassimento dei vini della Valpolicella candidato a patrimonio dell'umanità (foto Madinelli)

Tecnica di appassimento delle uve della Valpolicella verso la candidatura a Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità grazie a un'unità d'intenti scaturita dal territorio, sposata dalle istituzioni locali, coordinata dal Consorzio Tutela Vini Valpolicella e sorretta ora più che mai pure dalla Regione.

Il progetto è stato presentato stamattina a Vinitaly, allo stand della Regione Veneto, con una conferenza a cui sono intervenuti il presidente regionale Luca Zaia, il rettore dell’Università di Verona, Pier Francesco Nocini, il presidente del Consorzio di tutela Valpolicella Christian Marchesini, la presidente della Strada del Vino Valpolicella Miriam Magnani e il professor Pier Luigi Petrillo, vicepresidente del gruppo di esperti della convenzione Unesco sul patrimonio culturale immateriale. È lui che, insieme al Consorzio, sta lavorando alla stesura del dossier per la candidatura.

All'appuntamento hanno partecipato anche sindaci e amministratori della Valpolicella Classica - Comuni di Negrar, San Pietro in Cariano, Sant'Ambrogio, Fumane e Marano - lo Snodar e molti altri rappresentanti politici e delle associazioni del territorio. Il cammino è lungo, il procedimento complesso e molte le variabili strada facendo. Ma, afferma Zaia fiducioso, "quello dedicato alla tecnica di appassimento della Valpolicella sarà il decimo riconoscimento Unesco del Veneto".

Camilla Madinelli

Suggerimenti