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Il Veneto in sedia a rotelle con «Klick’s on the ways»

La partenza dall’ospedale di Negrar dei partecipanti al tour  FOTO PECORA
La partenza dall’ospedale di Negrar dei partecipanti al tour FOTO PECORA
La partenza dall’ospedale di Negrar dei partecipanti al tour  FOTO PECORA
La partenza dall’ospedale di Negrar dei partecipanti al tour FOTO PECORA

Otto persone in sedia a rotelle e due accompagnatori sono partiti da Negrar di Valpolicella per affrontare un viaggio a tappe lungo diversi percorsi del Veneto. Si tratta di «Klick’s on ways», progetto che promuove l’esperienza del viaggio lento e valorizza i territori, la loro accessibilità e l’accoglienza. Il nome deriva da «klick», propulsore elettrico che si attacca alla sedia a rotelle e permette di affrontare anche strade sterrate.

A organizzare è Free Wheels, associazione di volontariato che avvicina persone con esigenze di accessibilità all’esperienza del cammino e che in 10 anni ne ha aiutate oltre 10mila a scoprire i benefici del viaggio lento. Del gruppo di viaggiatori a mobilità ridotta e accompagnatori dell’edizione 2023 fanno parte Pietro Scidurlo, presidente di Free Wheels, Angiolino di Sommacampagna, Pietro di Dolo, Michele di Monastier, Emanuele di Eraclea, Ignazio di Scicli, Samuele di Sulbiate, Sabrina di Cagliari e Manuel di Martellago.

L’obiettivo è attraversare la nostra regione da ovest a est. L’arrivo è previsto il 26 maggio a Motta di Livenza (Treviso), con un gran finale il giorno seguente a Venezia.

A Negrar, la tappa iniziale del viaggio si è tenuta al Centro di Formazione dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria dove i viaggiatori hanno incontrato i pazienti dell’Unità spinale e i medici Elena Rossato, direttore del Servizio di Medicina fisica e riabilitativa, e Giuseppe Armani, direttore della Riabilitazione intensiva-Unità gravi cerebrolesi e Unità spinale.

Ad accoglierli anche Davide Brunelli della direzione sanitaria, e il vice presidente don Miguel Tofful, amministratori comunali di Negrar e alcuni soci del Galm, il Gruppo animazione lesionati midollari. «Visiteremo luoghi e affronteremo percorsi che ci consentiranno di arrivare nelle Unità spinali degli ospedali di Negrar e di Motta di Livenza», spiega Scidurlo, «per raccontare la nostra esperienza e testimoniare, soprattutto a chi sta perdendo la speranza che, anche dopo una lesione midollare, la vita offre tante opportunità». Madrina del progetto è Jesusleny Gomes, che anni fa ha percorso a piedi 574 comuni veneti. 

Camilla Madinelli

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