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L'impresa

Alpini, tre sindaci in bici a Rimini per il raduno: 270 chilometri in tre giorni

Da sinistra Daniele Zivelonghi, Raffaello Campostrini e Massimiliano Adamoli
Da sinistra Daniele Zivelonghi, Raffaello Campostrini e Massimiliano Adamoli
Da sinistra Daniele Zivelonghi, Raffaello Campostrini e Massimiliano Adamoli
Da sinistra Daniele Zivelonghi, Raffaello Campostrini e Massimiliano Adamoli

Duecentosettanta chilometri in due giorni. In bicicletta. Da Valpolicella, Lessinia e Val d'Adige fino a Rimini per partecipare all'adunata dagli alpini in programma questo fine settimana. Un viaggio al grido «Viva gli alpini, viva l'Italia» e con abbigliamento sportivo al posto dell'abito e della fascia tricolore, messa comunque in valigia e fatta recapitare in albergo.

È l'impresa dei sindaci di Fumane Daniele Zivelonghi, di Sant'Anna d'Alfaedo Raffaello Campostrini e di Dolcè Massimiliano Adamoli. Zivelonghi e Adamoli sono partiti insieme giovedì mattina da Pescantina, alle 8, dopo essere usciti da casa in solitaria e direttamente in sella. Nel pomeriggio dello stesso giorno sono stati raggiunti a Occhiobello da Campostrini, che si è unito al viaggio da lì. Per impegni già presi e inderogabili, garantisce, mica per risparmiare chilometri. Come da cronoprogramma, i tre hanno macinato il primo giorno 150 chilometri, sfidando il maltempo e sopportando due ore di pioggia battente. Alla faccia dell'allarme siccità.

Hanno quindi fatto tappa per la notte ad Argenta, in provincia di Ferrara. Ieri sono ripartiti alla volta di Rimini e sono arrivati nel pomeriggio dopo una sosta a Cervia per pranzo, quel che ci voleva per aver affrontato almeno un'ora di vento fortissimo. Con il loro percorso in bicicletta tra Veneto ed Emilia-Romagna, Adamoli, Zivelonghi e Campostrini hanno voluto dare un significato speciale a questa 93esima adunata nazionale dell'Ana sulla riviera romagnola, a cui sono attesi da Verona e provincia 5mila alpini. «Abbiamo voluto unirci, condividere il viaggio e portare così il nostro tributo», affermano.

«Un modo non solo per onorare gli alpini e tutto quello che hanno fatto in questi due anni tanto difficili, nelle nostre comunità, ma anche per rilassarci e liberare la mente dopo un periodo duro, carico di difficoltà, imprevisti, responsabilità». Sono stanchi ma contenti, i tre sindaci. Carichi di entusiasmo, trepidanti per la due giorni alpina che li attende. «Che impresa, impegnativa ma molto bella», ammette Zivelonghi. «Mai fatta una cosa simile, ho buttato il cuore aldilà dell'ostacolo e ne sono felice». Per Campostrini «esperienza da ricordare e bicicletta scuola di vita: devi stare al passo, aiutare i compagni e te stesso, capire quando è il caso di rallentare o accelerare, stare attento ai pericoli, avere coraggio».

Solo Adamoli, dei tre, è un ciclista incallito e non è nuovo a viaggi simili. «In bicicletta sono già stato alle adunate degli alpini a Bolzano, Bergamo e Bassano del Grappa», rivela il sindaco di Dolcè. «In altre occasioni la bici l'ho comunque portata con me». Stavolta, però, non pedala più da solo.

«L'idea è nata quasi per caso, durante una cena a Marano in cui dissi che sarei andato in bici all'adunata di Rimini», conclude Adamoli. L'adesione dei compagni di viaggio è arrivata subito e nessuno si è ritirato. Sfidando tra l'altro previsioni meteo per niente favorevoli. Ora l'impresa è compiuta. E non resta loro che fare festa insieme agli alpini. «A Rimini si respira un'aria finalmente di festa e gioia», commenta il presidente dell'Ana Verona, Luciano Bertagnoli, plaudendo all'impresa dei tre sindaci, «dopo due anni così duri e complessi che hanno visto gli alpini, con i volontari e la Protezione civile, mobilitarsi per la collettività. Domenica sfileranno con noi una quarantina di sindaci, l'assessore Marco Padovani del Comune di Verona e molti parlamentari veronesi: è una sinergia importante, che ci dà forza».

 

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Camilla Madinelli

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