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L'imprenditore di Brognoligo

Madame Sisi:
«Arresto ad Art,
qui niente droga»

L'imprenditore di Brognoligo
Carlo Tessari in arte Madame Sisì, titolare dell'Art Club
Carlo Tessari in arte Madame Sisì, titolare dell'Art Club
Carlo Tessari in arte Madame Sisì, titolare dell'Art Club
Carlo Tessari in arte Madame Sisì, titolare dell'Art Club

«Droghe, alcol e farmaci: l’eccesso ti butta nel cesso». Tra slogan e monito così Madame Sisi richiama i più giovani al rispetto per se stessi e per gli altri. Lei, l’alter ego artistico di Carlo Tessari, imprenditore di Brognoligo che quasi 32 anni fa si è inventato l’Art club di Desenzano, l’arresto di un diciannovenne che nei bagni del suo locale spacciava cocaina l’ha agevolato e vissuto in diretta.

 

Inammissibile spacciare all’Art, «una mancanza di rispetto per me, per la squadra dell’Art che si fa in quattro per la sicurezza di tutti e anche per gli altri ospiti». Il giovane bresciano la droga se la nascondeva negli slip e poi nei bagni portava avanti i suoi commerci: un arresto fatto «ad Art» vien da dire, «ma non è la prima volta che capita e questo grazie alla sinergia che negli anni si è creata tra lo staff dell’Art che si occupa di sicurezza, Questura e carabinieri di Desenzano. All’Art sono in funzione 60 telecamere», racconta la regina delle drag queen, «e c’è una mastodontica regia di sicurezza che consente di vedere cosa succede. Ci accorgiamo così delle situazioni strane, che monitoriamo, e per le quali se non sono sufficienti le mie punizioni facciamo intervenire le forze dell’ordine». Punizioni significa impossibilità di entrare nel locale notturno per 1, 2 o anche 3 mesi, a seconda della gravità di un comportamento.

 

«Far uso di droga? Assurdo gettare badilate di sterco nel cervello: io voglio coltivare il giardino della vita, non distruggerlo anche a discapito del sistema. Questa non è libertà ma la costruzione di una fine perché tirare cocaina vuol dire accorciare e dare incertezza al futuro». Per questo ha rispolverato quella «lezione» su droghe, alcol e farmaci che una quindicina di anni fa fece scrivere su giganteschi tabelloni all’uscita del casello autostradale di Desenzano: «Lavoro in discoteca per salvare di notte dallo stress del giorno, per portare il sole nella notte e la mia notte deve essere piena di note che non stonano», dice. Poesia a parte c’è il tema serissimo della sicurezza nel suo pensiero: «Per avere la sicurezza vera bisogna essere strutturati, serve innanzi tutto la volontà di investire su questo argomento. Ho speso un patrimonio in sicurezza», aggiunge, «per entrare all’Art bisogna aver compiuto 17 anni e ci sono regole che vanno rispettate. Il nostro mestiere», riflette Madame Sisi, «è quello di chi fa della notte una macchina meravigliosa. E siccome è una macchina, anche dopo le sei vittime di Corinaldo che tutti ci sentiamo sulla coscienza, mettere come regola un controllo obbligatorio, una revisione dei locali insomma, ogni 5 anni». 

Paola Dalli Cani

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