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Il caso

Si infuria e decapita un caprone con una motosega

È finito ieri nelle aule di tribunale il caso di un uomo, un veronese di 44 anni, accusato di aver ucciso un caprone, decapitandolo con una motosega. Una triste vicenda, andata in scena in un contesto difficile.

 

Il caprone decapitato con la motosega

L’uomo, infatti, da tempo aveva problemi di dipendenza dall’alcol. La proprietaria del caprone aveva trovato un accordo con il quarantaquattrenne, che le consentiva di lasciare i propri animali a pascolare nei terreni di sua proprietà. Il 17 agosto di due anni fa, però, qualcosa dev’essersi incrinato. Forse in seguito ad alcuni screzi tra i due, il quarantaquattrenne si è infuriato e ha preso una motosega, uno dei tanti attrezzi che aveva a disposizione per il proprio lavoro. La sua rabbia, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, l’ha sfogata proprio contro il caprone: con un colpo di motosega gli ha tagliato completamente la testa
Subito dopo i fatti, l’uomo è stato iscritto sul registro degli indagati con l’accusa di uccisione di animali e, dopo le dovute indagini dei carabinieri, è stato rinviato a giudizio. Ieri mattina il caso è stato trattato dal giudice Sabrina Miceli.
Il quarantaquattrenne, difeso dall’avvocato Enrico Querena, ha patteggiato tre mesi di reclusione, già concordati con la Procura. Sul suo capo, però, pende anche un altro processo. 
Infatti, tra una decina di giorni l’uomo, che nel frattempo si trova in una comunità di recupero e che sta cercando di curare i propri problemi con l’alcol, dovrà tornare in aula, sempre davanti al giudice Miceli, perché accusato di aver ucciso un maiale sei mesi dopo l’episodio del caprone. Un’altra pesante accusa che, in caso di condanna, andrà a sommarsi a quella di ieri. 

Manuela Trevisani
manuela.trevisani@larena.it

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