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L'attesa

È un «ponte» tra luci e ombre: torna la neve sull'altopiano

I rifugi sono pronti: favoriti quelli più vicini alla strada. Altri hanno ricevuto disdette per il maltempo
Clienti all'uscita di del rifugio di Malga Lessinia
Clienti all'uscita di del rifugio di Malga Lessinia
Clienti all'uscita di del rifugio di Malga Lessinia
Clienti all'uscita di del rifugio di Malga Lessinia

Per il Ponte dell’Immacolata 2022, in alta Lessinia l’aspettativa principale è una sola. La neve. Le previsioni meteo parlano, per questi giorni, dell’arrivo di una perturbazione fredda - non accompagnata, come l’ultima, dal tiepido scirocco, portatore di pioggia anche ad alta quota - e tutti gli operatori dell’accoglienza turistica, dai rifugisti ai gestori delle piste da fondo, non attendono altro che veder rimpinguato il bianco manto, assottigliato dalle scorse piogge.

Per quanto riguarda l’afflusso dei visitatori sull’altopiano durante il lungo week-end, invece, i pronostici dei rifugisti sono diversi. Chi, fra loro, si trova in una posizione più facilmente raggiungibile, al bordo della strada principale, sta già alzando i fuochi in cucina per cucinare menù molto abbondanti e prepararsi così all’«assalto». Al contrario, per le malghe un po’ più distanti e immerse nel Parco naturale, si profila un ponte meno ricco, proprio a causa del maltempo previsto.

 

Un 8 dicembre pieno di visitatori

In ogni caso, ieri, è stato un 8 dicembre di pienone in molte strutture ricettive della montagna, a prescindere dalla località. Dal Rifugio Castelberto, a Erbezzo, a Malga Malera, sopra Bosco Chiesanuova, fino al Rifugio Branchetto, titolari e camerieri non disponevano neanche di un minuto per fermarsi a commentare la situazione: tavoli pieni di clienti da servire ben oltre l’ora di pranzo, fino al primo pomeriggio. Invece, per i prossimi giorni, «sarà un Ponte tranquillo, per noi. Stiamo ricevendo un sacco di disdette, perché la situazione meteo del fine settimana sarà pessima», spiega Alberto Campedelli, dello staff di Malga Lessinia (Erbezzo - 1.616 metri di altitudine).

«Comunque, in questo periodo dell’anno siamo abituati a un calo delle prenotazioni, dato che, tradizionalmente, le persone sono più impegnate con lo shopping per i regali». «La neve? La aspettiamo», aggiunge. Ieri mattina, sopra i 1.500 metri, il termometro segnava zero gradi di pomeriggio. «La neve è sempre una buona cosa. La prima, caduta a fine novembre, è stata di grande richiamo. Quindi, ben venga», commenta Campedelli. Viceversa Malga Moscarda, a 1497 metri, a lato della provinciale 14 sopra Bosco, ha «il registro delle prenotazioni pieno sia a pranzo sia a cena. Siamo al completo», spiega il gestore Michele Tupini. «Gnocchi di malga con ricotta affumicata, gulasch e polenta, tortelloni al Monte Veronese e tartufo, e poi taglieri di formaggi tipici e salumi... siamo pronti a soddisfare l’ondata degli avventori», conferma.

 

E la neve?

«Speriamo a metri! Da noi è sempre gradita», esclama Tupini. «In realtà, ne sono previsti alcuni centimetri. Incrociamo le dita. Ai visitatori, però, raccomandiamo le gomme da neve, onde scongiurare di slittare con l’auto. Le strade sono ben tenute e monitorate; però qui, di notte, la temperatura è scesa fino a meno 12, e non si può escludere passaggi ghiacciati. Anche per chi passeggia, ora, sono più indicati i ramponcini delle ciaspole, perché sulla neve, bagnata dall’ultima pioggia, si sono poi formate croste di ghiaccio».

Sul fronte di Velo, dal rifugio Lausen (1.220 metri), il gestore Danny Zampiccoli commenta: «L’8 dicembre è andato bene, in quanto ad afflusso. Ma le previsioni mettono, d’ora in poi, brutto tempo; quindi inevitabilmente ci sarà minore movimento, a parte domenica». «Tutti ci aspettiamo, nel frattempo, la neve», conclude il rifugista del Lausen. «Una montagna innevata offre tutt’altro panorama ed esperienze diverse rispetto al resto dell’anno. Di solito dura poco, tra l’altro, e sulle pendenze dolci della Lessinia non crea situazioni pericolose, né troppi problemi sulle strade. Perciò sì, ora la neve è la grande attesa».

Lorenza Costantino

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